Napoli, Sarri bersaglio di De Laurentiis i tifosi stanno col tecnico

Maurizio Sarri diventa il bersaglio di Aurelio De Laurentiis e a Napoli ci si chiede se abbia fatto più danni sconfitta al Santiago Bernabeu o quelle critiche dure del presidente. Tra i due comunque non c’è stato alcun chiarimento. Il presidente è partito per Los Angeles, dove dovrà dedicarsi per un po’ alla sua attività di produttore cinematografico. Sarri con la squadra si è trasferito, invece, a Castel Volturno per riprendere subito gli allenamenti in vista della gara di campionato di domenica prossima a Verona contro il Chievo. Tra i protagonisti della partita col Real ha fatto sentire la sua voce solo il capitano, Marek Hamsik: “Abbiamo giocato partite molto meglio di questa. Non possiamo dimenticarci però di aver affrontato una delle migliori squadre al mondo. Siamo tristi, ma aver segnato in trasferta è importante. Noi continueremo a provarci ed al ritorno tutto è possibile”. Le dichiarazioni di De Laurentiis, cadute come un fulmine a ciel sereno, hanno lasciato il segno nella tifoseria partenopea. E di colpo la polemica ha fagocitato tutto il resto, facendo passare in secondo piano la partita giocata sul campo. Ma i tifosi si sono schierati compatti con l’allenatore toscano, difeso da tutti a spada tratta: pollice verso invece per le esternazioni del presidente. L’uscita di De Laurentiis è stata giudicata ingenerosa, improvvida, intempestiva, inutile. Lo dicono tutti. Se avesse avuto qualcosa da contestare a Sarri, lo avrebbe dovuto fare a porte chiuse, negli uffici di Castel Volturno, senza sbandierare le critiche ai quattro venti, in un momento in cui, in ogni caso, tutto il Napoli – giocatori, allenatore e società – era esposto in una vetrina prestigiosa, anzi la più importante e prestigiosa del mondo. Sono in tanti, poi, ad interrogarsi sul perché De Laurentiis abbia scelto questa strategia. Nessuno ritiene che il presidente abbia parlato soltanto perché sopraffatto dall’amarezza, dopo la sconfitta contro il Real Madrid. Perdere 3-1 contro i galacticos, campioni d’Europa e campioni del mondo, la squadra più forte che esista sulla terra, non può aver sorpreso nessuno, tantomeno il presidente. Resta la domanda: davvero, si chiedono i tifosi, De Laurentiis poteva ritenere che facendo giocare Pavoletti al posto di Mertens sarebbero potute cambiare le sorti di una partita al Bernabeu? Peraltro, quello che non si perdona al dirigente è la circostanza di aver parlato mentre ancora è tutto in ballo. Il Napoli, tutto sommato, sia pure con le oggettive difficoltà del caso, potrebbe anche tentare di ribaltare il risultato al San Paolo nella gara di ritorno e di ottenere comunque la qualificazione ai quarti di finale della Champions League. Le parole di De Laurentiis, invece, destabilizzano l’ambiente e, probabilmente, incidono anche negativamente sul morale dei calciatori. Ma gli interrogativi non finiscono qui. Se, come appare probabile, De Laurentiis avesse fatto implicito riferimento nel suo attacco a Sarri alla mancata utilizzazione di Pavoletti (costato 18 milioni di euro) e, eventualmente, anche di Maksimovic (23 milioni), la gente si domanda: prima di acquistare questi calciatori si era accordato con l’allenatore, gli aveva sottoposto la sua intenzione e Sarri si era detto d’accordo? Adesso, dicono i tifosi, è facile sparare a zero contro il tecnico, lo stesso che fino a poche ore fa veniva esaltato come il vero condottiero del Napoli, come colui il quale aveva rivoluzionato la squadra, il modo di giocare ed anche la mentalità dei calciatori. Ora, invece, è bastata una sconfitta, peraltro onorevole nel punteggio, contro i campioni del mondo per mischiare tutte le carte in tavola.


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