Mentre “Municipalità, Comune e anche la Regione in qualche modo assumono la partita di rilancio” del Rione Sanità, e “sulla Prefettura abbiamo fatto un lavoro di sensibilizzazione che speriamo, con il nuovo prefetto che si insedia domani, dia i suoi frutti”, quello che “per me e per tanti cittadini invece rimane un grande punto interrogativo è il ruolo della Questura”. Lo dichiara Ivo Poggiani, presidente della Terza Municipalità di Napoli (Stella, San Carlo all’Arena) nel territorio della quale insiste anche il Rione Sanità, dove ieri pomeriggio si è nuovamente verificato un agguato a colpi di arma da fuoco, in via San Vincenzo, nel quale sono rimasti feriti padre e figlio. “E’ abbastanza scontato – dichiara Poggiani – dire che con la sola repressione non si risolve nulla. Per cambiare i quartieri ci vuole cultura, scuola, politiche sociali e del lavoro, investimenti seri sulla riqualificazione urbana. A volte i meccanismi delle indagini che Magistratura e Questura svolgono non sono chiari a noi cittadini e istituzioni locali. Però penso che i soggetti e le famiglie di camorra dovrebbero essere monitorati costantemente dalle forze dell’ordine”. E, aggiunge Poggiani, “allora proprio non capisco come sia possibile che si possa sparare in tutta libertà, che il primo che si sveglia la mattina possa scendere in strada per regolare conti, intimidire un quartiere, rallentare i processi di crescita. Lo dico da presidente di Municipalità – sottolinea – penso che ci siano istituzioni che stanno almeno provando a interrogarsi rispetto all’essere parte attiva di un processo di riqualificazione, altre che stanno a guardare semplicemente o che sbagliano qualcosa. Non si può più pensare che nel 2017 la camorra spari e, da parte dello Stato, non ci sia risposta. Siamo stufi, ognuno faccia la sua parte”.