Potrebbero aver rifiutato un “favore” a qualche ras del rione Sanità o aver detto no a una richiesta di “pizzo”. Sono queste le due piste principali seguite dagli agenti della Squadra Mobile di Napoli per dare una spiegazione all’agguato di ieri sera in via san Vincenzo alla Sanità in cui sono rimasti feriti Francesco Comune, 40enne già noto alle forze dell’ordine e il figlio Antonio di 20 anni incensurato. I due gestiscono un garage al civico 12 dove si è consumato l’agguato. Francesco Comune ha precedenti vecchi per armi e droga e non è considerato legato ad alcun clan. Potrebbe aver rifiutato di custodire nell’autorimessa armi o droga per conto della camorra e per questo che è scattata la “punizione” che stava per trasformarsi in omicidio vista la reazione del giovane Antonio che ha fatto da scudo al padre. Erano le 19 circa quando il rione Sanità è nuovamente piombato nel terrore. Francesco Comune stava parlando con il figlio ed entrambi hanno notato avvicinarsi uno scooter con due giovani in sella. Quello che siede alle spalle del conducente ha già in pugno una pistola, che punta verso Francesco Comune. Il figlio si rende conto di ciò che sta succedendo e, istintivamente, prova a fare scudo al padre. Il proiettile raggiunge il 40enne alla gamba destra, provocando la frattura del femore. Il pistolero spara ancora e l’altro colpo centra il giovane all’altezza dell’ascella sinistra: questione di millimetri, e il proiettile avrebbe colpito il cuore. In pochi minuti sul posto sono accorsi i poliziotti delle Volanti dell’Upg e del commissariato San Carlo Arena, insieme ai colleghi della Squadra mobile della questura. Padre e figlio con un’ambulanza del 118 sono stati accompagnati all’ospedale dei Pellegrini, dove i medici hanno disposto il loro ricovero dopo aver accertato che i proiettili erano fuoriusciti. Francesco Comune guarirà in 30 giorni mentre il figlio in 20 e può considerarsi fortunato: poco più in là e il colpo avrebbe potuto centrarlo al cuore.
