Processo per la strage di via Fontanelle: nuove prove contro i “Barbudos”

Processo per la strage di via Fontanelle ci sono nuove intercettazioni che inchiodano i “Barbudos”. Saranno depositate nei prossimi giorni su richiesta del pubblico ministero Urbano Mozzillo e accolta dai giudici della Quarta sezione della Corte d’assise di Napoli presieduta da Giuseppe Provitera, dove si sta celebrando il processo. Il fascicolo processuale sarà quindi integrato con le trascrizioni di altri colloqui tra gli imputati ovvero Antonio Genidoni, la mamma Addolorata Spina, la moglie Vincenza Esposito e poi i due killer Alessandro Daniello ed Emanuele Esposito,quest’ultimo figlio di Giuseppe e fratello di Filippo, i meccanici barbaramente uccisi nella loro autofficina di Marano il 7 maggio scorso per una vendetta trasversale per la strage nel circorso di via Fontanelle alla Sanità del 22 aprile in cui erano stati uccisi Giuseppe Vastarella, figlio del boss Patrizio, e il cognato Salvatore Vigna e altri tre sempre del gruppo Vastarella erano rimasti feriti. I colloqui tra gli imputati intercettati nella casa di Milano dove Antonio Genidoni, figliastro del boss ucciso Pierino Esposito, si trovava agli arresti domiciliari rappresentano il pesante materiale probatorio che ha portato al loro arresto e al processo. Intanto ieri il reggente dei “Barbudos” ovvero Antonio Genidoni ha mostrato segni di nervosismo in aula per la presenza delle telecamere Rai per il programma “Un giorno in Pretura”.

 


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