Al boss del rione Traiano piaceva il canto degli uccelli e in particolare dei cardellini. Lo hanno scoperto ieri i carabinieri che sono tornati nella sua abitazione di Orazio Coclite per continuare e terminare le operazioni di controllo in cerca di documenti e altro materiale utile alle indagini dopo il suo arresto e altri 87 del suo esercito di fidati e di spacciatori. I carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Bagnoli, insieme ai militari della stazione locale e a quelli della stazione di Bagnoli in una abitazione di via Coclite utilizzata dal boss Francesco Petrone ‘o nano, hanno trovato le gabbie con nove cardellini. Non si tratta di esemplari di particolare pregio ma il loro valore è comunque di mille euro ognuno.Si tratta di una specie protetta e la cui vendita è illegale: ma si sa che la camorra può tutto visto che esiste un mercato clandestino per gli appassionati. Probabilmente si trattava di un investimento che il boss aveva fatto e che avrebbe poi rivenduto a qualche amatore. I cardellini sono stati poi liberati con l’aiuto della stazione dei carabinieri forestali di Roccarainola.