Rione Traiano, tecnici disponibili 24 ore su 24 per le telecamere del clan Puccinelli. LE INTERCETTAZIONI

La fabbrica della droga del rione Traiano gestita dal clan Puccinelli non poteva non avere nella sua disponibilità anche persone fidate capaci di controllare in stile Grande Fratello tutte le piaze di spacio. E per questo che tra le persone finite in carcere l’altro giorno nel maxi blitz che ha smantellato la cosca con 88 arresti ci sono anche i due addetti alla videosorveglianza. Si tratta dei fratelli Daniele e Rosario Carillo, 40 e 42 anni, disponibili 24 ore su 24 e pronti a qualsiasi tipo di emergenza, capaci di risolvere i problemi tecnici anche telefonicamentee ad agire anche di notte. Il boss Francesco Petrone ‘o nano non ammetteva ritardi. Sono quelli che hanno installato centinaia di telecamere nelle case dei boss, nei palazzi, negli scantinati e in tutti i posti stragegici per essere sempre pronti a controllare l’arrivo delle forze dell’ordine ma anche di eventuali nemici.Nelle oltre mille pagine dell’ordinanza di custodia cautelare il gip Egle Pilla spiega  a proposito dei fratelli Carillo: “Sono gli addetti ai sistemi di videosorveglianza installati nelle piazze di spaccio, a conferma dell’esistenza di una sofisticata struttura logistica per la videosorveglianza e l’apertura telecomandata delle porte blindate poste a protezione degli ingressi agli edifici”. I due Carillo dovevano garantire al clan la massima reperibilità.
la trascrizione di alcune  telefonate intercettate tra i capipiazza e i due “tecnici” che sono contenute nell’ordinanza danno il senso dell’importante ruolo ricoperto dai fratelli Carillo. Il pomeriggio del 20 agosto è il cellulare di Rosario Carillo a squillare. All’altro capo della linea c’è il ras Gennaro Cozzolino: “Oh, appena finisci la medicazione (la riparazione della te- lecamera, ndr), vuoi venire urgentemente?”. E dopo mezz’ora: “Rosario, ma che fine hai fatto? E dai, una cosa veloce”. Risposta: «Sto venendo, faccio un momento la medicazione e arrivo. Dammi dieci minuti”. Il 20 ottobre nuoba telefonata di Cozzolino: “Dopo puoi venire? Ti devo fare vedere una cosa importante”. E Rosario Carillo risponde: “Eh, non appena finisco di faticare vengo con Daniele”. Poi c’è la telefonata del ras, Raffaele Tranchese a Daniele Carillo datata 4 ottobre: “Io tengo un’altra volta lo stesso problema di questa mattina. Puoi passare un attimo?”. E la risposta: “Finisco di mangiare e passo da te, intanto spegni e riaccendi”. E ancora il 15 ottobre sempre Tranchese questa volta telefona a Rosario:  “Sono il giornalista qua fuori… ogni volta che vi chiamo devo fare sempre 100 chiamate per farvi venire qua? uagliù”: E Rosario replica: “perchè 100 chiamate chiama a mio fratello e chiama a (inc)” . E il ras Tranchese infastidito dice:”vi sto chiamando da 3 giorni .. dite oggi e domani .. oggi e domani .. non mi prendere in giro”. E Rosario: “ma perchè oggi a mio nipote non te l’ho mandato .. quando mi hai telefonato?”. Tranchese commenta: “eh .. ma vengono .. che si deve fare .. e se ne va .. viene che sì deve fare e se ne va … deve completare quella cosa ò frate quella cosa che già stavamo facendo
dobbiamo finire di completare” . Rosario a quel punto spiega: “e chiama direttamente a daniele… scusa amore .. ti do il numero lo tieni?” . Tranchese: “mandamclo sopra al messaggio”.Rosario: “non lo so mandare .. segnalo sopra ad un foglio … 33….” Tranchese: “stacca tu .. altrimenti si cancella il numero”. Ma ci sono anche altre telefonate che diostrano come i fratelli Carillo erano al servizio 24 ore su 24  con disponibilità piena anche ad agosto e nei giorni festivi per tutti quelli del clan Puccinelli..

 

(nella foto i fratelli Daniele e Rosario Carillo)


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