Altro che tentativo di rapina: Francesco Bellotti, 25 anni, pregiudicato ritenuto vicino al clan Puca di Sant’Antimo ieri pomeriggio doveva morire. E il commano di killer incaricato di compiere la missione di morte non si è fermato neanche davanti a un incidente stradale che ha causato lo stop della loro auto. Ne ha rapinato una seconda. Momenti di terrore nel pomeriggio di ieri a Sant’Antimo. Gli investigatori hanno ricostruito quanto accaduto e che ha portato al ferimento del giovane pregiudicato.
Il commando di killer a bordo di una Alfa 147 di colore grigio, poi risultata rubata, in via Garibaldi affianca la Fiat Panda con a bordo la vittima designata: partono i primi colpi. Bellotti con la sua auto sperona l’auto dei killer e la fa finire fuori strada. L’Alfa nell’impatto contro un marciapiede fora una ruota. I killer non si fermano davanti all’incidente e armi in pugno bloccano la prima auto in transito. Si mettono di nuovo all’inseguimento di Bellotti, lo raggiungono in via Primavera. Partono altri colpi che questa volta centrano anche la vittima. Ma Belotti nonostante sia ferito continua a scappare perché capisce che se si ferma è la fine. Grazie alla complicità del traffico riesce a seminare i killer . Si immette lungo la via Appia e di li raggiunge l’ospedale Moscati di Aversa dove arriva quasi svenuto e sanguinante. Ai carabinieri che lo hanno ascoltato ha raccontato la storiella della rapina. Ma per gli investigatori è chiaro che Bellotti sia scampato a una missione di morte. Nella sua auto sono stati recuperati una decina di bossoli di calibro 9×21. Ma è dalle analisi che gli esperti della scientifica faranno nella Alfa 147 dei banditi che potranno arrivare risultati utili alle indagini perché probabilmente più di una traccia vi hanno lasciato all’interno. Gli investigatori stanno anche cercando di capire chi e perché volesse morto Francesco Bellotti.
(nella foto gli investigatori controllano l’auto dei killer in via Garibaldi)