E’ stato notificato stamane il decreto del Presidente della Repubblica con cui è stato sciolto per inflitrazioni camorristiche il comune di Scafati e nominato la triade dei commissari governativi che reggerà le sorti del municipio per 18 mesi. Quattro pagine in cui viene fatta una breve cronistoria di quelli che sono stati i fatti che hanno portato allo scioglimento. In primo luogo i legami dell’ex sindaco di Scafati, Pasquale Aliberti con la criminalità organizzata locale, e per il quale ad inizio marzo la Cassazione dovrà pronunciarsi sulla richiesta di arresto avanzata dalla Dda di Salerno. E ancora i legami di parentela di alcuni componenti dell’amministrazione sempre con persone legate alla camorra. E ancora omissioni e favori fatte ad una ditta di onoranze funebri locale e omissioni sul versante dell’abusivismo edilizio. Nella relazione si segnala anche “l’ingerenza della criminalità organizzata” nei lavori di riqualificazione dell’area industriale. E ancora il mancato controllo sulle società partecipate e le numerose disfunzioni amministrative con il continuo ricorso alle proroghe contrattuali. Insomma secondo il decreto ci sono stati “una serie di condizionamenti nell’amministrazione comunale di Scafati volti a perseguire fini diversi da quelli istituzionali, che hanno determinato lo svilimento e la perdita di credibilità dell’istituzione locale, nonché il pregiudizio degli interessi della collettività , rendendo necessario l’intervento dello Stato per assicurare la riconduzione dell’Ente alla legalità ”.