Hanno impiegato un anno, ma i segugi dei Falchi della squadra mobile della Questura di Napoli, diretti dal vicequestore Serpico, sono arrivati a lui dopo una lunga indagine serrata. Perché nessun reato deve mai restare impunito. Così, due giorni fa, gli agenti della polizia hanno stretto le manette attorno ai polsi del pregiudicato 33enne dei Quartieri Massimo Porcino, in quanto ritenuto responsabile dei reati di rapina aggravata in concorso con un complice non ancora identificato e di lesioni personali. Lui ha una parentela eccellente. La sorella infatti è la compagna di Vincenzo Di Lauro, il boss di Secondigliano, del quale dunque è il cognato. Il 21 marzo dello scorso anno, in sella ad uno scooter con il complice ed armato di coltello, aveva rapinato una giovane coppia in via Duomo all’angolo con via San Biagio dei Librai di cellulare e portafogli.
Pochi attimi dopo la rapina, i due giovani avevano incontrato i poliziotti in servizio per la repressione della criminalità diffusa ed hanno chiesto aiuto. L’esperienza dei poliziotti ha fatto il resto. Questo perché gli agenti sono riusciti a farsi descrivere dalle vittime, dettagliatamente come erano vestiti i rapinatori, come erano fisicamente, come parlavano e come si comportavano e soprattutto su che moto viaggiavano. Questo aveva consentito agli investigatori di identificare rapidamente Porcino, come responsabile del colpo messo a segno ai danni dei due.
Il quadro probatorio ha pertanto convinto il gip del Tribunale di Napoli ad emettere un provvedimento di custodia cautelare presso il domicilio. Due pomeriggi fa i poliziotti lo hanno riconosciuto, bloccato e subito sottoposto agli arresti domiciliari. Proseguono invece le indagini per la identificazione del complice ma è questione di poco tempo. La repressione dei crimini cosiddetti di strada è una delle priorità delle forze dell’ordine perché generano timore e allarme. Ecco perché la polizia è molto attenta soprattutto nelle zone battute dai turisti che spesse volte diventano prede di bande criminali pronte a tutto pur di accaparrarsi il bottino. L’arrestato nelle prossime ore sarà interrogato dal giudice per le indagini preliminari. Ma per poter sperare nella libertà dovrà attendere il Riesame.