Sicurezza al Rione Sanità, la Terza Municipalità incontra il Prefetto

“Il problema della camorra va affrontato soprattutto dal punto di vista sociale: infrastrutture, lavoro, scuola, maestri di strada”. Sono le parole di Ivo Poggiani, presidente della Terza Municipalità, che ieri ha incontrato il Prefetto, Carmela Pagano, portando le istanze dei cittadini del Rione Sanità. L’ennesimo agguato con due feriti è avvenuto una settimana fa. “Non è possibile – dichiara Poggiani – che dopo un anno e mezzo di grande recrudescenza criminale sul nostro territorio Governo e Parlamento non prendano posizioni nette. Qui si spara impunemente una o due volte a settimana lasciando questi gruppi di fuoco liberi di fare stese e di sparare”. Al neoprefetto si chiedono risposte anche per l’installazione di nuove telecamere di videosorveglianza. “Ora la maggioranza delle telecamere sono spente o non funzionanti. C’è un grande lavoro dei parroci e di un Popolo in Cammino che porterà a 16 nuovi punti videosorveglianza”. Insieme ad Ivo Poggiani, all’incontro in Prefettura hanno partecipato anche il delegato del presidente allo Sviluppo del territorio e alla Giustizia sociale, Carmela Sermino, vedova di Giuseppe Veropalumbo, ucciso da un proiettile vagante la sera del 31 dicembre 2007, a cui una sentenza del Tribunale di Napoli del 17 novembre scorso non ha riconosciuto lo stato di vittima innocente di camorra. In delegazione anche l’assessore alle Politiche sociali e alla Scuola del Parlamentino, Laura Marmorale, il consigliere Ciro Guida e Gino Monteleone e Gianluca Tonelli in rappresentanza di “Un popolo in cammino”. “È stata una chiacchierata di ‘me- todo’ – spiega Poggiani al termine dell’incontro – Il Prefetto si è detta disponibile a incrementare la frequenza dei tavoli interistituzionali sulla sicurezza che coinvolgono anche le Municipalità. È un passo avanti ma non basta”.


Articolo precedenteNapoli, nonna scippatrice fermata dai vigili
Articolo successivoCamorra, il latitante Lomasto parlava in dialetto ferrarese pensando di sfuggire alla cattura dei poliziotti napoletani