Strage del bus ad Avellino: Lametta aveva una licenza per il noleggio falsa

Avellino. Gennaro Lametta non possedeva una licenza per il noleggio di autobus con conducente e quella ritrovata tra i documenti del bus precipitato dal viadotto autostradale dell’A16 Napoli-Canosa il 28 luglio 2013, provocando la morte di 40 persone, risaliva al 2009 ma aveva due timbri del comune di Cercola, in provincia di Napoli, probabilmente falsi. Di certo il Comune di Cercola non ha mai rilasciato una licenza al titolare della ‘Mondo Traverl’, che noleggio’ il bus a una comitiva di pellegrini che trascorsero tre giorni tra Telese Terme e Pietrelcina prima di imboccare il tratto autostradale senza mai fare ritorno a Pozzuoli. E’ quanto è emerso nel corso dell’udienza di oggi del processo a carico di 15 persone, tra le quali Lametta e i funzionari della Motorizzazione Civile di Napoli Antonietta Ceriola e Vittorio Saulino che attestarono la corretta revisione del bus poi precipitato. E a riferire altre circostanze particolari in ordine alla vicenda della licenza e della revisione è stato il sovrintendente della Polstrada di Avellino Dario Mainiero, che partecipò anche ai primi rilievi la sera dell’incidente e seguì le indagini successive alla ricerca della documentazione utile a ricostruire la storia del bus.

Tra i particolari rivelati dal sovrintendente anche l’ispezione negli uffici della Motorizzazione Civile di Napoli per acquisire la copia della richiesta di revisione depositata a luglio 2012, secondo quanto riferito da Lametta. Proprio al momento dell’ispezione alcuni dipendenti interruppero il colloquio tra il dirigente dell’ufficio e gli agenti della polstrada per dire che c’era stato un furto nell’archivio dove era depositata anche la documentazione relativa al bus di Lametta. Gli agenti scesero nell’archivio e trovarono un “disordine ordinario”. “C’era quello che si trova normalmente in un vecchio archivio – racconta Mainiero – pure la porta era di legno e molto malandata. Anche un bambino sarebbe riuscita a forzarla e notammo dei segni di effrazione. Alla verifica riscontrammo che era sparita solo la cassetta contenente i documenti del luglio 2012, quelli che cercavamo”. Anche il fascicolo relativo al rinnovo della licenza da parte del Comune di Cercola non è stato mai trovato. “Ma in Comune hanno sostenuto – racconta ancora Mainiero – che non era mai stata rilasciata una licenza e quindi non poteva esserci un fascicolo con richiesta di rinnovo”. Senza licenza Lametta non avrebbe mai potuto chiedere la revisione del bus e neppure avrebbe potuto mai immatricolarlo. Eppure, con un altro mezzo di dimensioni ridotte rispetto al Volvo precipitato nella scarpata di Monteforte Irpino, la ditta di Lametta provvedeva al servizio di scuolabus per conto del Comune di Pozzuoli e l’autista era Ciro Lametta, fratello del titolare, morto nell’incidente del 28 luglio 2013.


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