Torre Annunziata, prosciolto il presunto papà-orco accusato dalla figlia di tentata violenza sessuale

“Ricordo quel giorno. Mamma uscì per fare la spesa, poi richiuse la porta. Io e mio padre rimanemmo soli in casa. Lui si avvicinò a me, lentamente, passo dopo passo, sempre di più. Tentò di baciarmi sulla bocca, io riuscì a respingerlo. Sì, quel giorno ebbi paura”. Tentata violenza sessuale, ingiurie e lesioni ai danni della giovane figlia 24enne: il racconto non convince, e il presunto papà “orco” di Torre Annunziata viene scagionato da ogni accusa.
I giudici della prima sezione penale del tribunale oplontino (presidente Maria Laura Ciollaro) hanno assolto “perchè il fatto non sussiste” un 51enne torrese, denunciato nel 2010 dalla stessa figlia, all’epoca 24enne, che in aula aveva inoltre raccontato come il padre fosse segretamente innamorato di lei. La presunta violenza sessuale, sconfessata dai giudici in sentenza, si sarebbe consumata all’interno di un alloggio popolare in via Settetermini, al confine tra Boscoreale e Torre Annunziata, dove la ragazza, Rita (nome di fantasia), oggi 30enne, viveva insieme ai suoi genitori, poi successivamente separatisi.
La versione, fornita nel corso del processo, non ha però convinto i giudici. Ad “inquinare” il racconto, secondo quanto sostenuto dalla difesa dell’imputato – assistito dagli avvocati Luigi Amoruso e Luigi Arcangelo – , i continui litigi tra il papà presunto “orco” e la sua Rita. Anche il pm della Procura di Torre Annunziata, Fabrizia Fiore, aveva chiesto ai giudici l’assoluzione del 51enne. Una richiesta, avanzata al collegio, anche dopo una perizia medica di parte. Perizia che non aveva evidenziato alcuna lesione ai danni della ragazza.

Monica Barba


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