Sono otto le persone finite in carcere nel blitz dei carabinieri contro le nuove leve della camorra a Torre Annunziata che avevano intrecciato rapporti con alcuni malavitosi di Castellammare e soprattutto con Vincenzo Selvino figlio dell’ex boss Pietro di Angri, da qualche anno collaboratore di giustizia. Selvino infatti era diventato un referente dei torresi per lo spaccio nell’agro. Invece altri tre sono finiti ai domiciliari e per due sono scattati gli obblighi di . L’indagine coordinata dalla procura oplontina, è stata avviata nel novembre 2015 e ha permesso di documentare l’attività di spaccio di cocaina, marijuana e hashish di un gruppo radicato a Torre Annunziata. Nell’autunno di due anni fa, fu localizzata una delle basi logistiche dell’organizzazione criminale: la palestra in disuso adiacente un istituto scolastico. I successivi accertamenti hanno consentito di accertare che gli indagati avevano a disposizione ordigni esplosivi e una pistola semiautomatica Beretta modello 92 Fs calibro 9×21, sequestrata il 15 dicembre 2016. Tra gli episodi contestati agli arrestati ci sono una serie di atti intimidatori. Si è, infatti, potuto risalire al movente e ai responsabili di almeno due incendi avvenuti a Torre Annunziata e a Torre del Greco. Nel primo caso rimasero coinvolte tre auto, mentre nel secondo, le fiamme raggiunsero non solo una vettura parcheggiata in strada, ma anche un fabbricato vicino. Si è, inoltre, disarticolata una piazza di spaccio ad Angri, gestita da quattro degli indagati che si rifornivano di cocaina nella zona oplontina. Altra destinazione della droga era Lanciano, in provincia di Chieti, dove si vendevano stupefacenti forniti da complici torresi. Nel corso delle indagini sono stati arrestati in flagranza di reato tre persone impegnate in uno dei viaggi di “rifornimento” verso l’Abruzzo, sequestrando un chilogrammo di marijuana.
La bomba telecomandata nascosta nella palestra dell’istituto Cesaro era stata rimossa e sequestrata, ma il gruppo che faceva capo a Gaetano Maresca, il 27enne noto con il soprannome ‘o saccaro, aveva necessità di compiere attentati dinamitardi. Per questo, acquista un altro ordigno. “Ha la miccia corta, fate attenzione” raccomanda il venditore. “Ma questo è un “casatiello”, non una bomba” rispondono gli acquirenti che, scoperto il primo covo, decidono di nascondere l’ordigno nei pressi di un’altra scuola, a via Tagliamonte, sempre a Torre Annunziata. “È pericoloso? Che ce ne frega se si fanno male” si dicono durante un’intercettazione, scherzando. Quella bomba non è caduta in sequestro, ma potrebbe essere stata usata in un episodio avvenuto sul corso Vittorio Emanuele III.
 LE 14 ORDINANZE
Salvatore Esposito, Castellammare di Stabia, 1.03.1982 (carcere)
Gennaro Troncato, Torre Annunziata, 5.6.1986 (carcere)
Guido Saurro , Torre Annunziata, 17.10.1990 (domiciliari)
Gaetano Maresca, Torre Annunziata, 16.2.1987 (carcere)
Carmine Troiano, Vico Equense, 6.01.1989 (carcere)
Lucia Ammendola, Torre Annunziata, 28.11.1977 (carcere)
Filomena Raffaella Carotenuto, Torre Annunziata, 23.08.1983 (divieto dimora provincia)
Vincenzo Selvino, Scafati, 6.09.1983 (carcere)
Teresa Abagnale, Nocera Inferiore, 11.01.1981 (carcere)
Amedeo Ferrentino, Scafati, 30.03.1996 (domiciliari)
Matteo Desiderio, Sarno, 27.04.1993 (domiciliari)
Teresa Guida, Torre Annunziata, 11.01.1946 (divieto dimora provincia)
Ernesto Anastasio, Torre Annunziata, 13.08.1987 (carcere)
Luciano Polito, Castellammare di Stabia, 29.06.1985 (carcere)
(nella foto gaetano maresca ‘o saccaro)
Monica Barba