Benevento. “Non siamo razzisti, anche se apprezzo che Salvini abbia voluto schierarsi; ma siamo molto distanti da lui come idea politica e come cultura dell’accoglienza”. Così il sindaco di Vitulano, Raffaele Scarinzi (Pd), commenta le dichiarazioni di Matteo Salvini sulla vicenda dell’ordinanza sui migranti. “I primi a protestare venerdì erano stati gli stessi immigrati destinati dalla prefettura nel centro di accoglienza privato, dopo il sequestro di un altro centro disposto a Benevento dalla Procura. Non volevano essere sistemati in questa struttura – dice Scarinzi – hanno protestato stendendosi a terra, venendo a contatto anche con le forze dell’ordine, dirottando il bus che li accompagnava. Alla protesta si è aggiunta quella della mia comunità che non gradiva l’arrivo di altri migranti. La tensione era preoccupante. Ho deciso la chiusura, con immissione di terreno per ostacolare il transito sull’unica via di accesso alla struttura; un cartello con l’ordinanza non sarebbe stato sufficiente ad evitare il transito”.
“Il tipo di accoglienza che stiamo fornendo con lo Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), che ospita 30 migranti, è di eccellenza. Lo dimostra il tipo di integrazione che c’è stato tra i migranti e la comunità. Alcuni di loro oggi sono divenuti dei professionisti nello sport”. Continua a ripeterlo Raffaele Scarinzi dopo il clamore suscitato dalla sua ordinanza. “Dal 2013 – continua Scarinzi – ospitiamo nel nostro comune lo Sprar, per conto del ministero dell’Interno: sin dall’inizio ci abbiamo creduto, abbiamo informato la cittadinanza e avviato la fase dell’accoglienza. Siamo stati tra i primi comuni a rendersi disponibili con lo Stato per affrontare la fase emergenziale degli immigrati. E la dimostrazione l’abbiamo avuta con la perfetta integrazione dei migranti con la comunità”. “Superare certi limiti, però, – conclude il primo cittadino – non si può”.
“Sono convinto che il Governo Gentiloni saprà essere vicino al Sannio in questo momento complesso mettendo in campo, d’intesa con la Prefettura di Benevento, tutte le misure necessarie per affiancare i Comuni nella delicata gestione di un fenomeno, da condividere con le Amministrazioni locali, che deve essere inquadrato sempre più nella cornice di piena sicurezza e controllo”. Così Carmine Valentino, segretario provinciale del Partito Democratico di Benevento, commenta quanto accaduto a Vitulano in relazione all’ordinanza sui migranti del sindaco del Pd, Raffaele Scarinzi. “Quanto accaduto – aggiunge Valentino – sollecita tutti noi a una riflessione prudente su un tema delicato, sul quale non poche volte siamo già intervenuti, come quello dell’immigrazione che investe la sfera della solidarietà, dell’umanità, della sicurezza, della dignità, dell’integrazione. La gestione dei flussi migratori non ha bandiere e schieramenti politici. D’altronde, tutti i sindaci del Sannio, nonostante le numerose difficoltà riscontrate, si sono spesi per ricercare con il Governo, e dunque con il suo rappresentante territoriale nella persona del prefetto, le soluzioni migliori al fine di tutelare l’umano valore dell’accoglienza con quello della sicurezza dei territori. Linea, questa, condivisa e sostenuta fortemente dalla Federazione provinciale del Partito Democratico di Benevento”. “Vicinanza – continua Valentino – sento di esprimere alle forze di polizia impegnate quotidianamente in un’opera e un impegno non semplice a favore della sicurezza del territorio. Ho avuto modo di sentire il sindaco Raffaele Scarinzi il quale mi ha rappresentato la difficoltà riscontrate in queste ultime ore comprendendo le ragioni che sono quelle di una comunità altamente scossa”.
“Ha fatto bene il nostro sindaco”. E ancora, “Non siamo razzisti ma ad ogni cosa c’è un limite”: sono questi i commenti più diffusi nei bar di Vitulano, in provincia di Benevento, dove il sindaco “per far rispettare le regole allo Stato” con una ordinanza aveva chiuso (e poi riaperto) l’unica strada di accesso alla struttura agrituristica dove erano stati destinati una quarantina di immigrati da parte della Prefettura di Benevento. “Sarebbero stati troppi – dice il gestore di uno dei bar del paese – per una piccola comunità come la nostra”. Un gruppetto di anziani, seduto al sole sulla panchina davanti la chiesetta, si “sente ora più sicuro”. “Anche noi – racconta poi l’ottantenne Raimondo M., emigrato prima in Argentina e poi negli Stati Uniti negli anni Cinquanta – siamo stati emigranti. Ma non ci hanno reso la vita facile. Abbiamo lavorato una vita, ma siamo stati sempre rispettosi delle regole dei Paesi che ci hanno ospitato, distinguendoci per capacità e per correttezza”.