“Abbagnara? Non era un baby killer del clan D”Amico”. Colpo di scena al processo, il pentito scagiona il giovane

“Mariano Abbagnara non era uno del clan D’Amico. Era un ragazzino, era un mio amico ma non faceva parte del clan. Io non l’ho mai visto sparare, ne maneggiare armi. Eravamo molto amici e lui mi ammirava tanto che si è fatto tatuare le mie iniziali sul braccio. Fino a quando sono stato libero lui non era nel clan”. Il colpo di scena che non ti aspetti arriva subito alla prima udienza del processo contro i 78 imputati della cosca dei “Fraulella” del Rione Conocal di Ponticelli, accusati di associazione camorristica, spaccio di droga, estorsione e una serie di attentati e omicidi contro i De Micco “Bodo”. Il pentito Gaetano Lauria, ‘o somaliano, uno dei principali accusatori della cosca e teste d’accusa nel maxi processo Delenda che nell’estate scorsa diede una spallata al clan consentendo l’arresto di capi, gregari e pusher del clan D’Amico di Ponticelli, ha in parte scagionato Mariano Abbagnara faccia janca , il baby killer (difeso dall’avvocato Dario Vannetiello) diventato famoso grazie al film Robinù di Michele Santoro. Il processo che si sta celebrando con il rito abbreviato vede alla sbarra tutto il vertice del clan D’Amico e i cinque pentiti compreso Gaetano Lauria che per oltre un’ora si è sottoposto al fuoco di fila delle domande del pm della Dda di Napoli, Antonella Fratello. Lauria ha anche raccontato, sempre per dimostrare l’estraneità di Abbagnara dal clan, che una volta erano insieme in giro per Ponticelli e con altri ragazzi ad un certo punto videro un gruppetto di “nemici” e lui prese la pistola che aveva con se e fece fuoco contro i ragazzi. Il pm allora gli ha chiesto. “Era solo lei armato e a sparare o anche Abbagnara?” . E Lauria ha risposto deciso: “Si, io solo. Io Abbagnara non l’ho mai visto sparare”. Prossima udienza il 4 maggio quando in aula testimonierà l’altro pentito Raffaele Stefanelli.

I NOMI DEI 78 IMPUTATI

Marianna Abbagnara, Mariano Abbagnara, Annamaria Adinolfi. Carmine Aloia, Delilah Anna Buonocore, Mario Buonomo, Pasquale Buonomo, Rosario Buonomo, Ciro Castaidi, Salvatore Ceceo, Angela Cianciulli, Emanuele Cito, Salvatore Clemente, Giustino Cosimo, Giuseppina Costanzo, Immacolata Cozzolino, Addolorata D’Amico, Antonio D’Amico, Carla D’Amico, Carmela D’Amico (’76), Giuseppe D’Amico, Salvatore De Bernardo, Luigi De Cristofaro, Rosa De Cristofaro, Concetta Dell’Aquila, Salvatore Dell’Aquila, Anna De Luca Bossa, Enea De Luca, Giuseppina Di Stadio, Cira Elia, Lucia Esposito, Wagner Fico, Beniamino Fusco, Ciro Fusco, Patrizia Gaetano. Assunta Grandulli, Immacolata Grandulli, Salvatore Grandulli, Fausto Knowles, Rosario Lauria, Vincenzo Lauria, Gennaro Landi, Loredana Landi, Salvatore Liguori, Christian Martella, Anna Masiello, Natascia Miccoli, Martina Minichini, Angelo Montagna, Ciro Montagna, Cesare Morrà, Imma Mosca, Michele Mosca, Luigi Nocerino, Gaetano Norcia, Maria Patierno, Ciro Perrella, Giuseppe Pizzo, Ciro Ranese, Annunziata Rigotti, Ciro Rigotti, Silvio Rigotti, Valerio Rolletta, Anna Scarallo, Rosaría Scarallo, Rosa Schettino, Gennaro Schiavoni, Edma Sgambati, Salvatore Sgambati, Elvira Simonetti, Giuseppe Soloperto, Gennaro Sorrentino, Vincenzo Vacca e per i collaboratori di giustizia Giovanni Favarolo, Maria Grandulli, Gaetano Lauria, Anna Sarpa e Raffaele Stefanelli. Gli imputati sono accusati, a vario titolo, di camorra, estorsione e droga.

 

(nella foto Mariano Abbagnara e Gaetano Lauria)


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