E’ caccia all’uomo in tutto il centro Italia per scovare il “macellaio” del clan dei Casalesi evaso dal carcere di Frosinone tre giorni fa. L’evaso Alessandro Menditti viene ricercato anche con alcuni droni messi a disposizione dalla Squadra Mobile di Frosinone. Gli investigatori non stanno lasciando nulla al caso setacciando le province di Frosinone, Latina e Caserta. Sono stati ispezionati decine di casolari nelle campagne circostanti il paese di Recale, dove Menditti è nato e dove ha sempre vissuto. Interrogati per ore tutte le persone a lui vicini, parenti prossimi a lui ed alla moglie, detenuta a sua volta nel carcere di Pozzuoli. La donna, infatti, insieme al marito, venne arrestata nel 2011 dalla Squadra Mobile di Caserta. Entrambi devono rispondere di associazione mafiosa ed estorsione. Di certo per organizzare una simile fuga insieme con il compagno di cella (Ilirjan Boce,di 44 anni, rimasto ferito nella fuga e ora piantonato in ospedale) deve aver avuto più di un aiuto. E’ probabile anche qualcuno all’interno del carcere visto che nella cella sono stati trovati due telefoni. E attraverso le telefonate e i messaggi che si vuole capire chi erano i contatti esterni. Alessandro Menditti nel frusinate e nel basso Lazio ha sempre avuto numerosi contatti, noti ai magistrati ed agli investigatori che nel corso della sua carriera criminale lo hanno pedinato e arrestato. Il clan al quale è affiliato, quello dei Belforte di Marcianise, in Ciociaria e nel Cassinate ha sempre avuto un forte radicamento. Ma una fuga così clamorosa è qualcosa si organizzato anche dall’esterno fin nel minimo dettaglio. La caccia continua.
