Appalto per il Polo scolastico di Scafati: si indaga sui rapporti tra Vaiano e il fratello del sindaco Aliberti

Scafati. Un appalto vinto in cambio di una contropartita in danaro o beni: il Polo Scolastico affidato alla Tyche srl di Andrea Vaiano passava per le tangenti da pagare ad una persona molto vicina all’amministrazione comunale del sindaco Pasquale Aliberti: il fratello Nello Maurizio. E’ questa l’ipotesi che ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di Andrea Vaiano, imprenditore edile di Boscoreale, ma con affari – molti – soprattutto a Scafati. Al centro delle nuove indagini delegate dal sostituto procuratore Vincenzo Montemurro agli uomini della Dia guidati dal colonnello Giulio Pini e dal capitano Fausto Iannaccone, la realizzazione del Polo Scolastico di Via Oberdan. L’eterna incompiuta dell’amministrazione Aliberti, finanziata con fondi Più Europa e realizzata con un progetto redatto dalla società Archicons di Guglielmo La Regina, arrestato la scorsa settimana. Una vicenda che ha caratterizzato anche gli ultimi anni dell’amministrazione Aliberti, con lo stop del cantiere per un contenzioso milionario instaurato dalla stessa Tyche nei confronti del Comune. Ma questa è una storia che arriverà dopo.

I nodi di questa storia sono atavici ma per riannodarli bisogna partire da quello che è accaduto nei giorni scorsi. Venerdì mattina, Andrea Vaiano, è stato convocato negli uffici della Dia a Napoli per un interrogatorio come persona informata. Una convocazione arrivata due giorni dopo lo scoppio dello scandalo ‘The Queen’ che ha portato in carcere oltre all’ingegnere napoletano anche il consigliere Regionale Pasquale Sommese, accusato di corruzione. Nell’ambito dell’inchiesta napoletana c’è un accenno a Scafati che emerge in un’intercettazione captata dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Napoli. E’ stato il ‘la’ che ha spinto l’antimafia della Procura di Salerno a riprendere una tranche dell’inchiesta su politica e camorra nell’ambito della quale è stato sciolto il consiglio comunale di Scafati per infiltrazioni camorristiche. La tranche è quella del Polo scolastico.

L’imprenditore edile, dunque, è stato chiamato per rispondere ad alcune domande su quell’appalto ‘scandalo’, sul quale si sono spesi fiumi di inchiostro. Domande mirate e un’intercettazione contestata. Il nodo sono i rapporti di Andrea Vaiano con Nello (Aliberti) e sulle modalità con le quali l’imprenditore – ex patron di una delle due squadre calcistiche della città – abbia vinto l’appalto milionario.

Un interrogatorio serrato al quale è seguito una perquisizione domiciliare e della sede legale della Tyche con contestuale avviso di garanzia, notificato ad Andrea Vaiano, per corruzione aggravata dall’articolo 7, cioè l’intimidazione mafiosa. Nell’ambito degli accertamenti avvenuti in via Aquino, nel Comune di Boscoreale dove Vaiano risiede e dove è la sede della società che ha vinto l’appalto milionario, gli uomini della Dia pare non abbiano trovato alcun documento relativo al progetto di via Oberdan. L’imprenditore non ha conservato nulla di quella gara d’appalto, dei documenti relativi alle richieste di anticipazioni per avanzamento dello stato dei lavori che pure la sua impresa ha ottenuto, ma anche del contenzioso aperto – successivamente – con l’amministrazione comunale. Un contenzioso passato attraverso uno scambio epistolare con l’ufficio Più Europa e con la dirigente Gabriella Camera, la stessa che inizialmente aveva affidato l’appalto alla Tyche, l’impresa di via Aquino che aveva un capitale sociale di 1600 euro e che fu ammessa grazie ai requisiti garantiti dal Consorzio Stabile Dinamico, una Ati che ha la sua base operativa in Calabria.

Un appalto, quello del Polo scolastico, di circa nove milioni di euro che potrebbe aver seguito lo stesso iter di quello scoperto dai finanzieri napoletani e che ha coinvolto Guglielmo La Regina. Un progetto, dunque, costruito sulla ditta che doveva vincere, la Tyche, e che fin dalle fasi progettuali presentava delle falle evidenti, contestate anche dalle opposizioni consiliari dell’amministrazione Aliberti. Su questo appalto, uno dei tanti finiti nel mirino dell’Antimafia, si sarebbe stato costruito un rapporto corruttivo. 

Il nodo da sciogliere, però, è un altro: perchè dopo l’avvio del progetto e un’anticipazione di circa un milione e mezzo di euro, pagati sullo stato di avanzamento dei lavori (la ditta ha iniziato solo lo scavo), l’idillio tra l’amministrazione Aliberti e la Tyche si è dissolto sullo smaltimento dei detriti scoperti nell’area del cantiere e risalenti all’abbattimento dell’ex fabbrica Del Gaizo?

E se è vero che l’idillio tra Vaiano e Nello Aliberti c’è stato – come sostengono gli inquirenti – qual è stato il motivo della rottura?

A fornire spiegazioni sull’iter seguito sull’appalto, arrivato fino al contenzioso e alla richiesta di risarcimento danni che l’impresa ha promosso nei confronti del Comune, potrebbero essere intervenute, in questi mesi, le dichiarazioni dei dirigenti comunali sentiti sia dall’antimafia che dalla commissione d’accesso e in particolare della dirigente responsabile del Più Europa, Gabriella Camera, e del dirigente dei Servizi Finanziari Giacomo Cacchione che ha liquidato le anticipazioni sull’opera pubblica.

Sul campo, per ora, c’è un nuovo avviso di garanzia per corruzione aggravata dall’articolo 7 e il nome di Andrea Vaiano che si aggiunge a quello dell’ex sindaco Pasquale Aliberti, del fratello Nello Maurizio, della segretaria comunale Immacolata Di Saia, del factotum Giovanni Cozzolino e degli altri indagati che in questi ultimi due anni sono entrati nell’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Vincenzo Montemurro.

Rosaria Federico


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