Assolto l’imprenditore De Vita: non riciclò i soldi del clan Belforte

La quarta sezione di Corte d’Appello ha assolto con formula piena l’imprenditore Salvatore De Vita e i figli Marco e Pasquale. Erano stato accusati di collusione con il clan Belforte di Marcianise e di aver riciclato soldi per loro conto. Dopo sette anni di processo, dopo un annullamento della Corte della Cassazione il processo si chiude con una sentenza favorevole per l’imprenditore che secondo l’accusa “impiegava nell’attività della società Ecopartenope, società che apriva una sede nella zona industriale di Marcianise, le utilità provenienti dall’attività criminale del clan Belforte acquistando quote della società Pisa Ambiente srl di cui divenivano soci e finanziava la stessa società Ecopartenope con versamenti in contanti di 2 milioni e 500mila euro, sul conto della società”. Ma queste accuse, come riporta Il Roma, ieri, dopo una lunghissima battaglia fatta dall’avvocato Sergio Cola, sono state smontate e  la corte ha assolto Marco e Pasquale dal reato di impiego di denaro proveniente da attività illecite con la formula più ampia delle assoluzioni: perché il fatto non sussiste. Equivale a dire che il reato non si è mai consumato. Stessa formula di assoluzione piena anche per Salvatore, dall’accusa di aver intestato in maniera fittizia la società Pisa ambiente e una villa nella zona di Villa Literno. Inoltre, dopo sette anni, è stata dissequestrata la Ecopartenope, che torna nelle mani di chi l’aveva fondata in maniera, e questo lo ha scritto il giudice nella sentenza, pulita.

 


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