La Dda di Napoli ha già da tempo segalato il pericolo scarcerazioni da parte dei boss dei Casalesi. E così dopo che nel fine settimana è uscito dal carcere Carmine Zagaria, il quarto fratello del capoclan dei Casalesi, l’ergastolano Michele “capastorta”, altri pericolosi bosse killer potrebbero riassaporare la libertà. Bartolomeo Cacciapuoti del gruppo di Nicola Schiavone, figlio del boss Francesco “Sandokan”, è già uscito qualche settimana fa. Liberi da pochi giorni anche Bernardo Ciervo e Giovanni Della Corte, gruppo Schiavone. E da gennaio è tornato a Casal di Principe Luigi Bianco, arrestato con l’operazione Spartacus Reset, ora sottoposto a sorveglianza speciale. ma quello che preoccupa gli inquirenti è il pericolo del ritorno in libertà del famigerato killer Augusto la Torre di Mondragone, essendo ora collaboratore di giustizia potrebbe beneficiare di uno sconto e lasciare il carcere. Già nel marzo del 2015 uscito dal carcere per un permesso premio fece subito parlare di se. Il selfie del boss è rimasto su Facebook meno di 24 ore. Il tempo necessario per riscuotere 230 like e decine di messaggi di congratulazione. Augusto La Torre, per anni capo indiscusso e temutissimo del clan che spadroneggiava a Mondragone, città litoranea in provincia di Caserta, è uscito la scorsa settimana dal carcere di Ferrara per un finesettimana di permesso premio.Infatti il figlio che era andato a prendere il papà all’uscita dal carcere di Ferrara fece un selfie in auto durante il viaggio di ritorno a casa. La foto subito postata su Facebook. Tempo pochi minuti, ed ecco comparire le prime reazioni di giubilo. Una pioggia di pollici all’insù e tanti commenti inneggianti al “ritorno del masto”. Ci fu chi si congratulò per “la bella notizia” e perché “la tigre è tornata”, e un po’ tutti che augurarono al capo il «bentornato».Ma ci fu anche un’ondata di protesta da parte di tutti coloro che avevano subito per anni i soprusi di La Torre.
In una lettera inviata al quotidianoIl Mattino, La Torre fa sapere che da 13 anni pratica Yoga, scrive poesie e racconti per i bambini: “Il mio pentimento è spirituale – dice – lavoro per associazioni di volontariato, invio rapporti ai docenti universitari sulle condizioni dei collaboratori di giustizia privi di protezione. Mi trovo a Pescara dal marzo 2015 e il 12 maggio del 2016 ho conseguito un master post laurea in psicologia”. La Torre scrive anche che i magistrati lo definiscono “il miglior collaboratore di giustizia d’Italia” e spiega di essere stato assolto “per quella bufala mediatica delle minacce al pm Cantone”. e che lavora come “scopino per 80 euro e di aver scontato già 33 anni di carcere. Dal 2003 sono passato dalla parte dello Statocerco solo la pace e voglio ripagare le mie vittime”. Sempre secondo il quotidiano di via Chiatamone potrebbe uscire presto anche Gianluca Bidognetti, l’ultimo di cinque figli di Francesco “Cicciotto e’mezzanotte” di Casal di Principe. Gianluca, campione di calcetto e incensurato fino al 2008, era stato utilizzato dal gruppo di fuoco di Giuseppe Setola come “esca” per uccidere la zia e la cugina a Villaricca. Libero, assolto – anche se c’è un ricorso pendente in Appello – è Ivanhoe Schiavone, figlio di Francesco «Sandokan», diventato una star di facebook. La sua foto del profilo ha totalizzato milleduecento “Mi piace”. Se, per lui, l’assoluzione dovesse essere confermata nel processo di Appello, Ivanhoe potrebbe anche citare i magistrati che lo hanno incriminato.
(nella foto a sinistra il famoso selfie di Augusto la Torre postato nel 2015 dal figlio su facebook e a destra Carmine Zagaria)