Bullismo, De Luca incontra il padre del ragazzo picchiato: “Chi non fa niente è colpevole”

Bullismo e cyberbullismo sono “un grande problema e noi stiamo approvando una legge per offrire uno strumento di resistenza e di lotta ai cittadini che subiscono questi problemi. Daremo loro assistenza psicologica, legale e informatica a fine aprile con una nostra piattaforma informatica”. Lo ha detto Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania che ha incontrato oggi il padre del ragazzo vittima di bullismo a Mugnano , di cui genitori hanno messo la foto sui social network. “Nella giornata dedicata al welfare -ha spiegato De Luca – era importante avere la testimonianza di un papà che ha vissuto sulla sua pelle il fenomeno del bullismo, che è diventato diffusissimo nel mondo delle scuole. Il bullismo e il cyber bullismo sono uno delle tante novità negative che emergono nella vita delle nostre comunità e che erano impensabili fino a pochi anni fa”.

“Di mio figlio tra una settimana nessuno si ricorderà più ma in questo momento, mentre parliamo qualche ragazzo viene maltrattato in Italia e ognuno di noi non facendo è responsabile di quello che accade”. Lo ha detto il padre del ragazzo di Mugnano malmenato dai bulli. La sua foto è stata postata dai genitori sui social per denunciare la brutalità di quanto accaduto. L’uomo oggi ha incontrato il governatore della Campania e poi ha parlato dal palco della Stazione Marittima di Napoli intervenendo alla ‘Primavera del Welfare’ della Regione Campania, davanti a centinaia di operatori del terzo settore. “Volevo – ha detto – sensibilizzare tutti su un fenomeno orrendo che conoscevamo già ma che ci siamo trovati scaraventati addosso senza motivi e senza segnali. La cosa più inquietante è che mio figlio è sempre stato vitale, gioviale e libero non era mai stato infastidito e quindi ci sono persone che escono di casa, decidendo di assalire qualcuno. Questo è inaccettabile in una società civile. Ringrazio il sindaco di Mugnano che mi è stato vicino e il governatore De Luca che mi ha dimostrato affetto, vicinanza, rassicurandomi su quello che da parte sua potrà fare per arginare questo orrendo fenomeno”. Il padre del ragazzo ha anche raccontato che “tra le migliaia di persone che mi hanno scritto in privato c’è una percentuale altissima di persone che mi hanno raccontato le loro esperienze personali simili”.


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