“In questi mesi più volte ho potuto constatare attraverso gli atti che le procure mi hanno trasmesso, dei rapporti tra la criminalità organizzata – non è detto sia mafia, ‘ndrangheta o camorra – con giocatori o tesserati. Noi dipendiamo soprattutto dalle procure della Repubblica, non possiamo intervenire se non quando abbiamo notizie di stampa o denunce, non abbiamo a disposizione una polizia giudiziaria, nè abbiamo la possibilità di indagine propria”. Così il Procuratore Figc (Federazione italiana gioco calcio) Giuseppe Pecoraro, in audizione davanti alla Commissione parlamentare antimafia. “Già in questi mesi – ha proseguito Pecoraro – ho incontrato diversi procuratori italiani: sono stato a Torino, Napoli, Latina, Catania, Frosinone, per conoscere i procuratori, mettermi a disposizione o per dare notizie. Da parte di tutti i procuratori ho trovato grande disponibilità: la procura di Torino ci ha mandato oltre 5 mila pagine. Sono rapporti significativi che mettono in condizioni la Procura federale di lavorare”.