Calcioscommesse: nel mirino della Procura di Messina le partite con Casertana, Benevento e Paganese del 2015-2016

Calcioscommesse: nell’inchiesta della Procura di Messina finisce anche la partita Casertana-Messina del 21 dicembre 2015. La squadra dell’allora patron, socio di maggioranza, Giovanni Lombardi, vinse per 4-1 in casa. L’indagine della procura di Messina è scaturita da alcune segnalazioni di Federbet, la federazione no-profit che vigila sulla regolarità delle scommesse in Europa, insospettita da flussi anomali di scommesse su queste partite. Dopo la denuncia di un anno e mezzo fa della federazione europea, il sostituto procuratore, Francesco Massara, ha aperto un fascicolo corposo in cui adesso risultano indagate 40 persone circa. L’indagine riguarda quattro partite di Lega Pro del girone C, disputate dall’Acr Messina: Casertana – Messina, giocata il 21 dicembre del 2015, finita col risultato di 4 a 1, allora era patron e socio di maggioranza Giovanni Lombardi; Messina – Martina Franca, giocata il 9 gennaio successivo e 3 a 0, presidente Luca Tilia. Poi ancora, la disfatta del Messina con Benevento, ovvero il 5 a 0 subito il 16 gennaio, presidente Fabrizio Pallotta e l’incontro con la Paganese del 14 febbraio, sempre del 2016, finito 2 a 2 del presidente Raffaele Trapani. Anche per questa gara il processo sportivo è finito con un’archiviazione.

Tra gli indagati, l’ex attaccante del Messina, Arturo Di Napoli. “Re Artù” era all’epoca delle partite l’allenatore del Messina. Di Napoli, che in carriera ha giocato pure per Inter, Napoli e Salernitana, era stato già condannato dal tribunale nazionale federale a tre anni di squalifica e 35 mila euro di ammenda, nel 2016, per la presunta combine della partita L’Aquila-Savona, dopo l’indagine della procura di Catanzaro “Dirty Soccer”, scaturita dall’intercettazione di alcuni affiliati alla ‘ndrangheta.


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