Negli anni di piombo della camorra ercolanese la parola d’ordine per gli esattori del racket che andavano in giro a compiere estorsioni a tappeto a commercianti e imprenditori la parola d’ordine era “un pensiero per i carcerati”. E’ quanto emerge dal dispositivo del Tribunale del Riesame che la scorsa settimana ha emesso una dozzina di ordinanze in carcere per boss e gregari dei due clan in guerra ovvero i Birra-Iacomino e gli Ascione-Papale. A farla da padrone era “zi Luigi” Nocerino del clan Ascione-Papale.Tra gli imprenditori che hanno avuto il coraggio di denunciare uno ha raccontato agli investigatori che aveva dovuto pagare due volte la tangente per i lavori in via Doglie ad Ercolano e poi di aver ricevuto una richiesta estorsiva nel periodo di marzo aprile dell’anno 2009, con riferimento ai lavori in corso a Villa Campolieto, da parte di “zì Luigi” il quale gli chiese una tangente di mille euro che la vittima si disse impossibilitato a versargli al momento, al che Luigi Nocerino gli disse di procedere e di stare tranquillo assicurandogli che nessuno gli avrebbe chiesto “il pizzo” mentre, invece, nei mesi di novembre-dicembre 2009 venne convocato dinanzi a Ciro Montella detto “Ciro o’ lione’. Un altro imprenditore invece ha raccontato come Salvatore Miranda uomo dei Papale “‘ e for o’ pont” nel periodo di Natale 2009 gli aveva chiesto la tangente: “Sono venuto io perché mio padre si conosceva con tuo padre, vengo da parte di quelli foro’ pont; stiamo un poco in difficoltà, teniamo i carcerati, mi devi dare qualcosa per i carcerati”, senza quantificare la somma che comunque i commercianti ben sapevano ammontare a 500 euro. La vittima cercò di esimersi riferendogli di trovarsi in un momento di difficoltà e che aveva provveduto a pagare il pizzo effettuandone consegna materiale a “Ciro o’ lione” (Montella Ciro), ma dopo alcuni giorni Salvatore Miranda si ripresentava riferendogli “Con o’ lion non abbiamo nulla a che vedere e che qualcosa per noi ci devi dare” al che il commerciante. prendeva tempo per raccogliere la somma e, dopo una settimana circa, Miranda si ripresentò, sempre solo, e ricevette la somma di 300 euro. Sempre in quel periodo del Natale 2009 da un imprenditore edile si presentò Ciro Nocerino insieme con altri due chiedendo 3mila euro “per i carcerati”. Dopo un violento tira e molla le parti si accordarono per duemila euro.
(nella foto ciro montella ‘o lione e salvatore miranda)