“Il discorso è quello, però si devono comportare sempre… che devono fà re la droga e basta!… se poi “un ragazzo di droga” si vuole atteggiare con noi che siamo “sistema”, non lo deve mai pensare, non devi mai cacare!”. Pasquale Foglia uno dei vertici del clan Pesce-Marfella parlava in auto, non sapendo di essere intercettato, e commentava l’atteggiamento poco rispettoso di un pusher del rione Traiano nei confronti del boss di Pianura, Pasquale Pesce “e bianchina”. Il potere di intimidazione ed il radicamento sul territorio da parte del clan “Marfella” era forte negli anni scorsi e si estendeva anche ai quartieri vicini come Soccavo, il rione Traiano ma anche a Fuorigrotta. Il gruppo era composto al vertici dallo storico capo clan Giuseppe Marfella “Peppone”, compagno di Teresa De Luca Bossa di Ponticelli, e dal nipote Pasquale Pesce ‘e Bianchina. Con loro gli affiliati di lungo corso come Diego Basso (pentito lampo e suicida in carcere lo scorso ottobre), Vincenzo Foglia, Alfredo Foglia, Antonio De Luca Bossa, Eugenio Pesce, Pasquale Pesce, Vincenzo Romano , Salvatore Schiano e all’epoca Giuseppe e Salvatore Mele, poi diventati “scissionisti” e creare un clan autonomo alleandosi con i Lago. Ma la forza e il potere intimidatorio di colui che negli ultimi anni è stato il reggente della cosca ovvero Pasquale Pesce è dimostrato in questo episodio intercettato e che lo vede protagonista in prima persona, accompagnato dal fido Giuseppe Foglia, andare a commettere una sorta di estorsione nei confronti del titolare di un bar che viene redarguitoper aver praticato un prestito usuraio nei confronti di un affiliato dicendogli: “tu il mestiere nella casa mia non lo fai”.
E’ il 4 ottobre del 2014 e Pasquale Pesce ‘e bianchina e Giuseppe Foglia vanno in via De Chirico e dialogano nel bar con il titolare di nome Mario.
Pesce: capisci cosa voglio dire te secondo te no?
Mario: … incomp …
Pesce: te lo trovo non ti preoccupare
Mario: ma nemmeno un caffè si siete preso però?
Pesce: no, e ti ringrazio ci siamo abbuffati giÃ
Mario: no no vi dovete fermare un’ attimo
Pesce: no no poi con calma ci veniamo a prendere un caffè senza che parliamo di questa cosa quÃ
Mario: ma me la posso togliere una curiositÃ
Pesce: eh
Foglia: ma dimmi una cosa , ma tu sei il figlio di Michele?
Mario: si
Foglia: sei tale e quale
Pesce: di Michele?
Foglia: Michele quello che faceva il gioco …
Mario: però posso dire una cosa e questo è quello che ti volevo far capire a te in due minuti
Foglia: e che mi volevi far capire?
Mario: e che mi vieni a dire che mi rompi la testa
Foglia: e tu ti giri malamente vicino ad un fratello mio che devo fare io, fammi capire? Vicino a lui specialmente …
Mario:Â non sto non mi sto girando malamente se mi conosci veramente chi sono ..
Foglia: i modi perché adesso che conosci e non mi conosci
Pesce: posso dire una cosa Mario … Mario ….
Mario: se mi conosci veramente chi sono non era questo il modo per perchè io non mi sarei mai permesso, ero quello che …
Foglia: va bene per i modi che hai avuto che vuoi dire?
Mario: ho sbagliato a parlare secondo voi
Pesce:Â sentimi buono a me
Mario: secondo voi ho sbagliato a parlare?
Pesce:Â ti faccio capire il discorso, io sono venuto qua, con tutte attenzioni, tu hai dato i soldi con l’interesse a uno dove fa il mestiere qua, giusto o no?
Mario:Â io non ho dato niente
Foglia: va bene comunque hai capito che vuole dire
Pesce: allora fammi parlare con il Cinese, Mario, togliti di mezzo fammi parlare con il Cinese
Mario: è questo che ti voglio far capire
Pesce: a posto, allora me lo vedo con il Cinese, se ci sono i soldi tuoi, li perdi, te lo dico in partenza
Mario: e c’aggia fa!
Pesce: con te si chiarisce in un modo con il Cinese in un altro te lo sto dicendo cosi mi capisci quello che ti voglio dire Mario, io sono venuto qua con tutta un’altra intenzione poi ho visto te già fisicamente ti ho visto per esempio in faccia cioè ho cambiato perchè diverso da quello che mi aspettavo, mi capisci com’è? Se no io dovevo venire qua dovevo dire senti bene a me Mariettiello tu il mestiere nella
casa mia non lo fai, fai Il bar, fallo tranquillo, fallo quieto e fatti Il mestiere tuo
Mario:Â ma io non faccio questo il mestiere
Pesce: Marittiello sono stati dati duemila e cinque a questo e si sono presi quattro e cinquanta al mese per tre mesi, se questo non è mestiere che cosa è? Fammi capire non mi girare attorno al fratello dai, comunque stammi bene…
A quel punto l’auto con a bordo il reggente del clan Pasquale Pesce ‘e bianchina e Giuseppe Foglia si allontana e i due commentano l’accaduto
Foglia: hai capito chi è il padre di questo?
Pesce: chi è?
Foglia: Michele faceva il gioco, aveva una sala di scommesse, tutto storto, hai capito chi è? Hai capito chi è Pasquale
camninava tutto storto nel villaggio aveva l’agenziia, lo vedi questo scemo quello doveva abbuscare, perchè non si è girato malamente due, tre volte?
Pesce: non è che si è girato malamente
Foglia: però hai visto eome faceva vicino a te?
Pesce: e l’ha fatto pieno di paura
Foglia: e però hai capito o no che cosa è questa confidenza vicino
Pesce: e io lo volevo portare a quella cosa dicendo senti beni a me così così cosi, può essere pure che
faceva…sai cosa devi fare?
Antonio Esposito
@riproduzione riservata
(nella foto la zona di via de chirico a pianura e nei riquadri pasquale pesce ‘e bianchina e giuseppe folgia)