Camorra a Sant’Antimo, i pentiti: “Di Spirito reclutò un pericoloso killer della zona flegrea”

Il reggente del clan Puca di Sant’Antimo, Luigi Di Spirito detto “Giggino Palatella” aveva rapporti anche i clan della zona flegrea e anzi aveva addirittura arruolato nella fila della cosca santantimese un pericoloso killer flegreo tale Antonio Luongo detto ‘ o pazzo. E attraverso quest’ultimo aveva truffato, così come aveva fatto con il clan Abbinante di Secondigliano, il clan Pagliuca di Pozzuoli. Lo ha raccontato agli investigatori il pentito Francesco De Felice uomo di fiducia del clan Longobardi-Beneduce dell’area flegrea. Mentre il collaboratore di giustizia della famiglia ovvero Ferdinando Puca in un suo recente interrogatorio ha raccontato il reclutamento di Luongo.

“Antonio Luongo, detto o pazzo, di Pozzuoli ,che ho conosciuto nel 2005, 2006, insieme a suo nipote Giannetto, mentre mi trovavo presso l’autosalone di Antimo Di Biase , dove stavo con Luigi Dì Spirito, giunse questa persona in sella ad una moto insieme al nipote Giannetto e mi fu presentato…questo soggetto fu reclutato da Puca Pasquale tramite Luigi Di Spirito che lo conosceva, in quanto sapeva che era un killer ……. Ho saputo di questo reclutamento del Luongo sia dal Di Spirito che dallo stesso Luongo con il quale sono stato poi detenuto insieme nel carcere di Benevento, nel 2010,2011 . ……. Voglio, altresì, aggiungere che il legame tra Di Spirito e il Luongo era determinato dal fatto che il
Luongo era a sua volta legato ad Ottaviano Paolo, tale Clemente del clan retto da Vincenzo Mazzarella, persone che erano in contatto con il Di Spirito per motivi di droga…”

Francesco De Felice, pentito del clan Beneduce-Longobardi ha invece raccontato della vicenda del debito di droga nel confronti della famiglia Pagliuca:”…So benissimo che  Antonio Luongo ha in realtà fatto sparire 47 mila euro che anche dopo il suo arresto la famiglia Pagliuca non è riuscita a recuperare. Si tratta di un importo derivante dalla vendita di hascisc che il Luongo aveva deciso di reinvestire facendo presente a Salvatore Pagliuca Salvatore che potevano fruttare anche interessi di 15 mila euro mensili. Il Luongo riferì al Pagliuca che questa somma era gestita da lui e da Gigino Palatella di S. Antimo, suo amico nonché persona legata a Clemente Amodio con il quale aveva condiviso anche il carcere da minorenne. Quando io sono uscito dal carcere dissi a Pagliuca Salvatore che era il caso di andare a recuperare questi soldi anche perché se ne era persa traccia dopo l ‘arresto del Luongo. Fu mandato a S. Antimo da Gigino, che io personalmente non conosco, De Felice Raffaele il quale però tornò riferendo che il Gigino, pur confermado che questi soldi li aveva lui, non li avrebbe restituiti perché aspettava che Luongo uscisse da carcere ed avrebbe fatto i conti con lui… Io so che questo Gigino doveva avere dei soldi per il fumo venduto, per la precisione una partita di 10 chilogrammi quindi circa 18 mila euro”.

Rosaria Federico

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(nella foto luigi di spirito, giggino palatella)

 


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