Camorra, Antonio Lo Russo: “Feci sciogliere nell’acido i cadaveri di Frascogna e Lazzaro Ruggiero”

“Dalla Polonia mandai una email e ordinai ai miei affiliati di dissotterrare i corpi e di scioglierli nell’acido per farli sparire definitivamente, avevo paura che qualcuno si pentisse e facesse ritrovare i cadaveri. La frase in codice, oggetto dell’email, era gia’ stata decisa prima: troviamo la cugina Rosa, c’era scritto”. Sono queste le dichiarazioni di Antonio Lo Russo, figlio del capoclan Salvatore, che da alcuni mesi ha deciso di collaborare con lo Stato. Le sue accuse hanno incastrato altri boss, suoi ex alleati, per un caso di lupara bianca del 2007 e portato all’arresto di sei persone per il duplice omicidio di Massimo Frascogna e Lazzaro Ruggiero, avvenuto a Napoli, nel quartiere di Miano, il 26 luglio di 10 anni fa. “Organizzammo questo duplice omicidio, fatto in un biliardo di Miano, accanto al campo di calcetto. Io preparai la fossa dove sono stati seppelliti i due cadaveri, insieme con Raffaele Perfetto, Mario Dell’Aquila, Oscar Pecorelli – spiega il pentito nel verbale del 28 dicembre scorso ai pm della Dda di Napoli – Quando si e’ pentito mio padre Salvatore pensai che potesse pentirsi anche Pecorelli e cosi’ decisi di far spostare i cadaveri da dove erano stati seppelliti. I miei uomini, su mia disposizione recuperarono i corpi e li sciolsero nell’acido”. Poi scende nei dettagli, sia dell’omicidio che del successivo vilipendio dei cadaveri. “A fare fuoco furono Raffaele Perfetto, Biagio Esposito e Oscar Pecorelli. Il gruppo di Cesare Pagano, boss scissionisti ando’ via subito, noi caricammo i corpi in auto e andammo a seppellirli”. Sul movente il pentito e’ preciso: “C’era un accordo con gli Amato-Pagano, ci dissero di dargli una mano e noi accettammo”, conclude.


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