Una organizzata struttura criminale dedita alla commissione delle estorsioni ad imprenditori e commercianti, al controllo delle attività economiche attraverso la gestione dirette di attività commerciali ed imprenditoriali ed al reinvestimento di capitali illeciti. A scoprirla le indagini coordinate dalla Dda della Procura di Napoli al termine delle quali i militari del nucleo investigativo dei carabinieri del gruppo di Castello di Cisterna hanno dato esecuzione ad un’ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Napoli per la custodia in carcere di 7 persone, una delle quali già detenuta. L’accusa è di partecipazione camorristica al clan Puca, di omicidio premeditato, porto e detenzione di armi, gestione del gioco clandestino per conseguire il controllo criminale dei territori di Sant’Antimo, Grumo Nevano, Casandrino in provincia di Napoli. Secondo quanto reso noto dal procuratore aggiunto della Repubblica di Napoli, Filippo Beatrice, sono stati definiti con precisione i ruoli dei 7 destinatari del provvedimento restrittivo. Tra gli altri, Luigi Di Spirito era il referente e il coordinatore del clan Puca, visto che il capo cosca, Pasquale, è in carcere, al regime del 41 bis. Era anche il responsabile della gestione del traffico di stupefacenti. Francesco Dell’Omo aveva il compito di gestire le attività estorsive e imporre l’installazione delle slot machines negli esercizi commerciali. Antimo Femiano e Lorenzo Iavazzo avevano partecipato – secondo Beatrice – con un ruolo decisionale, oltre alle persone già condannate, alle riunioni per deliberare e pianificare l’omicidio di Francesco Verde, avvenuto il 28 dicembre 2007 per assicurarsi la supremazia nella gestione delle attività illecite con l’eliminazione del capo storico del clan, operante nella stessa area geografica.
(nella foto Luigi Di Spirito)