Camorra nell’Agro: il boss Desiderio e il giro di prostituzione nel centro massaggi

Nocera Superiore. Un centro massaggi, un giro di prostituzione nel quale il boss Pierino Desiderio nel quale vuole a tutti i costi entrare. C’è anche questo affare, nei loschi traffici del neo clan dell’Agro che è stato sgominato dal blitz dei carabinieri della scorsa settimana. Le intercettazioni ambientali nella casa di Pietro Desiderio, il 38enne di origini paganesi ritenuto a capo della cosca, rivelano un altro spaccato degli affari – oltre a quello delle estorsioni e della droga – al quale ‘pierino’ non vuole rinunciare. L’apertura di un centro massaggi, nella zona di Nocera Superiore viene adocchiata dal pregiudicato, nel maggio del 2015. Desiderio è contrariato perchè nessuno gli ha chiesto il permesso per aprire il centro e convoca uno dei titolari per chiedergli il pagamento di 5mila euro, altrimenti dovranno chiudere. Prima Desiderio chiede ad una dipendente del centro, Carla Arpino, di effettuare dei vaglia tutti da 200 euro, tutti indirizzati a persone non identificate tra le quali anche in favore di Vincenzo (probabilmente uno degli affiliati al gruppo detenuto), poi si rende disponibile a risolvere a controversia che la donna ha con uno dei soci per liquidarlo e subentrare nell’impresa. Attraverso le indagini i carabinieri scoprono che Carla Arpino aveva avviato un’attività e aperto un centro ‘La maison dei massaggi’ servendosi di alcune ragazze, tra le quali anche Giovanna Spista. Carla Arpino, però, risulta dipendente di un altro centro massaggi ad Angri e non sembra avere nessun ruolo nell’attività di Nocera Superiore e Mercato San Severino. Si scoprirà nel corso delle indagini che Pietro Desiderio prende come ‘sua’ la questione che la Arpino ha con un suo socio, tanto che la donna va con la sua amica Spista presso l’abitazione di Desideriio per far risolvere al gruppo del Desiderio un’altra controversia insorta tra la Spista e il suo ex fidanzato Ferrara per un prestito di una apprezzabile somma di danaro. In tale contesto poi emerge la insoddisfazione della Arpino per il comportamento di uno dei soci che non provvedendo in alcun modo alle spese del Centro Massaggi fa trovare esposta la Arpino tanto che per lei sarebbe meglio che questi uscisse dalla societaÌ€. A partecipare al recupero anche Gianbattista Coppola. Parte dei proventi del centro massaggi, secondo gli inquirenti, vanno inviati agli amici detenuti in carcere, tra i quali Vincenzo Senatore. E poi, partono le intimidazioni nei confronti dei soci ‘scomodi’. Minacciano pesantemente, una delle vittime e gli impongono di uscire dalla società di fatto, costringendola ad accettare 5mila euro, per uscire dall’affare. La vittima viene convocata presso l’abitazione di Desiderio. Nel frattempo Giovanna Spista, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, aveva allacciato una relazione sentimentale con Gianbattista Coppola, uno dei componenti del gruppo criminale e forte di questo legame chiede agli amici di intervenire pesantemente nei confronti di un suo ex che a suo dire le doveva una grossa somma di danaro.  Nel mese di giugno 2015 si recarono fino a Polignano a Mare per rintracciare la vittima e intimidirlo, tra settembre e ottobre 2015, l’uomo viene bersagliato con telefonate minatorie nelle quale gli chiedono di saldare il debito. E di farsi trovare al casello autostradale di Sarno altrimenti gli avrebbero ‘staccato le palle’.

 Rosaria Federico

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