Clan Puca, il colonnello dei carabinieri Coppola: “Azzerato il vertice della cosca: volevano fermare le indagini”

Napoli. “Con questa operazione è stato azzerato il vertice decisionale del clan Puca”. Il colonnello Rino Coppola, comandante del gruppo di Castel Cisterna, parla del blitz condotto nel Napoletano che, spiega, ha portato all’arresto di “capi e promotori dell’associazione camorristica. Ciascuno aveva un suo ruolo ben preciso all’interno del sodalizio. C’era chi si occupava del settore delle estorsioni, chi invece curava la parte del riciclaggio dei capitali illecitamente accumulati, chi curava il traffico di grossi quantitativi di droga in favore di altri clan camorristici operanti in altre zone della città, chi invece dell’approvvigionamento delle armi che testimoniano la potenza di fuoco del sodalizio”. L’operazione ha colpito una cosca egemone nell’area a nord di Napoli. “Il clan – aggiunge il colonnello Coppola – era riuscito a infiltrare tutto il tessuto economico dell’area geografica di riferimento, dalle estorsioni era in grado poi di gestire anche direttamente attività economiche attraverso propri prestanome”, oltre al riciclaggio, al traffico di stupefacenti, alla detenzione di armi.
“Dalle indagini è emerso un livello di pericolosità molto elevato del clan testimoniato da un lato da una disponibilità enorme di armi da fuoco e dall’altro anche dalla ideazione di un vero e progetto omicidiario nei confronti di uno degli operatori impegnati nelle investigazioni”. E in merito al piano per uccidere un carabiniere che partecipava alle indagini sul clan Puca nel Napoletano il colonnello ha aggiunto: “La finalità era quella ovviamente di allentare la pressione investigativa esercitata sul clan e sui componenti ed evitare che potessero essere concluse le investigazioni. Il personale ha operato in una situazione di rischio ed è riuscito a portare a compimento l’indagine nel miglior modo possibile”.


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