Consip, dirigente del tribunale corrotto da Romeo per sbloccare il pagamento delle fatture

Carabinieri al Palazzo di Giustizia di Napoli per perquisire gli uffici del dirigente amministrativo Emanuele Calderara. I carabinieri hanno eseguito un decreto dei pm Henry John Woodcock e Celeste Carrano relativo a un nuovo presunto caso di corruzione emerso nell’ambito dell’indagine sulle attività dell’imprenditore napoletano. Indagati per concorso in corruzione il direttore generale per la gestione e la manutenzione del Palazzo di Giustizia Emanuele Calderara e lo stesso Romeo. Secondo l’ipotesi accusatoria, per sbloccare il pagamento di alcune fatture a favore della Romeo Gestioni (è infatti una impresa di Romeo che ha l’appalto per la manutenzione e le pulizie nell’edificio), che erano state congelate dal funzionario che l’aveva preceduto nell’incarico, il dirigente amministrativo avrebbe chiesto e ottenuto l’assunzione di una figlia presso l’azienda di Romeo e altri favori. I fatti contestati si riferiscono a un periodo tra l’ottobre e il novembre dello scorso anno. Coinvolti anche, per la stessa ipotesi di reato, anche due dipendenti della Romeo Gestioni: Angelo Iaccarino, supervisore delle commesse sud dell’azienda) e il geometra Tommaso Malerba, coordinatore della commessa di pulizie. Nel provvedimento dei pm Woodcock e Carrano si mette l’accento nuovamente sul ”sistema Romeo” e si ricorda come esso sia ”da anni ben radicato e consolidato”. A tale proposito si ricorda come nel 1993 l’esponente democristiano Alfredo Vito avesse ammesso di aver ricevuto da Romeo quattro miliardi di lire (vicenda che comportò la condanna in primo grado e in appello a due anni e sei mesi, reato poi dichiarato prescritto dalla Cassazione dopo la derubricazione da corruzione propria a corruzione impropria). E viene ricordata anche una sentenza della Cassazione del 2014, con la prescrizione di una violazione di sigilli dopo condanne nei due gradi del giudizio di merito a tre anni e tre mesi. Appare utile ‘per comprendere – scrivono i magistrati – le modalità di approccio di Romeo rispetto a qualunque soggetto espressione della ‘cosa pubblica’ anche la lettura della sentenza assolutoria pronunciata dalla Corte di Cassazione”.


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