“In questa vicenda non c’è nulla di vero, mi sento vittima di una strumentalizzazione legata ad una aspra contesa, tutta di natura politica”. E’ lo sfogo di Alfredo Romeo, parlando con i suoi difensori, dal carcere di Regina Coeli dove è detenuto dal 1 marzo con l’accusa di corruzione nell’inchiesta sugli appalti Consip, la centrale acquisti della pubblica amministrazione. In queste ore l’imprenditore napoletano, assieme ai suoi legali, sta leggendo le carte dell’inchiesta in vista dell’interrogatorio di garanzia di lunedì mattina davanti al gip Gaspare Sturzo e al pm Mario Palazzi, titolare dell’indagine giunta a Roma per competenza territoriale. Romeo è detenuto in una cella assieme ad un’altra persona.
Il manager campano è stato arrestato mercoledì scorso con l’accusa di corruzione legata all’inchiesta sugli appalti Consip. Lunedì è previsto l’interrogatorio di garanzia davanti al giudice Gaspare Sturzo. La prossima settimana potrebbe essere sentito, come persona informata sui fatti, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano. Interesse di chi indaga è accertare e verificare la circostanza riguardo alcuni sms che vennero scambiati con il ministro Luca Lotti, indagato per rivelazione di segreto, nei quali si sarebbe fatto riferimento a Carlo Russo, imprenditore amico di Tiziano Renzi e ritenuto da chi indaga punto di contatto tra Alfredo Romeo e il padre dell’ex premier.
In merito poi alla questione posta oggi con rilievo da alcuni quotidiani rispetto ad un incontro avvenuto fuori dal parcheggio dell’aeroporto internazionale di Fiumicino tra Tiziano Renzi ed un presunto ‘mister X’ il padre dell’ex premier ha spiegato che quello è stato “un appuntamento di lavoro” senza nessun collegamento con le vicende emerse nelle ultime settimane. Renzi senior lo avrebbe spiegato al procuratore aggiunto di Roma Paolo Ielo e alla pm di Napoli Celeste Carrano che lo hanno interrogato nella Capitale. Ieri è stato sentito a Firenze, come persona informata dei fatti anche l’attuale sindaco di Rignano sull’Arno (Firenze), Daniele Lorenzini. Sarebbe invece saltato l’altro interrogatorio di Roberto Bargilli, detto Billy, attuale assessore a Rignano e autista del camper di Matteo Renzi durante la campagna per le primarie del 2012. Anche Bargilli doveva essere sentito dai magistrati come persona informata sui fatti.