Francè, Francè, io ho la Finanza addosso, per cui non voglio avere problemi con nessuno e né voglio avere il procedimento penale a carico. Per l’amor di Dio, amici con tutti, tutta la buona volontà, ma io ho la Finanza e non voglio avere problemi”: Elia Abbondante, direttore generale dell’Asl Napoli 1 Centro,finito agli arresti domiciliari, in un’intercettazione ambientale risalente al 26 maggio del 2015, quando ricopriva l’incarico di dirigente amministrativo dell’IstitutoPascale di Napoli per la cura dei tumori , manifesta preoccupazione sull’esistenza di indagini in merito alle modalità di approvvigionamento di materiale sanitario nell’ospedale specialistico. Il primario Francesco Izzo, parlando con Abbondante, fa riferimento agli aghi per la compressione a radiofrequenza, “quella cosa che è ‘infungibile'”. Dalla conversazione, come sottolinea la Guardia di Finanza, emergono pressioni esercitate dal primario che avrebbe avuto interessi all’acquisto degli aghi.
Francesco Izzo, il primario dell’Istituto Pascale, agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta sulle forniture all’ospedale oncologico napoletano, è nipote dell’ex ministro della Sanità Francesco De Lorenzo (è figlio di una sorella dell’ex esponente liberale). A coordinare le indagini che hanno portato al suo arresto è stato il procuratore aggiunto Alfonso D’Avino, che nella prima metà degli anni Novanta insieme con l’attuale reggente della procura partenopea Nunzio Fragliasso, condusse la maxinchiesta sulle tangenti pagate dalle case farmaceutiche che coinvolse, tra gli altri, proprio l’allora ministro De Lorenzo. D’Avino oggi, nel corso della conferenza stampa convocata per illustrare i particolari dell’operazione della Guardia di Finanza, ha espresso amarezza per il fatto che “a distanza di più venti anni si continua a parlare di tangenti sui farmaci”.
(nella foto il manager Elia Abbondante e il primario Francesco Izzo)