Corruzione al Pascale: gli affari d’oro di Izzo con il Nexavar, il farmaco che costa 3500 euro a scatola

Napoli. Una commessa di circa 200mila euro per il costosissimo farmaco tumorale fatta dal primario Francesco Izzo al manager della Bayer fece scattare un bonus di 10mila euro all’associazione che – secondo gli inquirenti – fa capo a Izzo. Anche il senior manager della Bayer, Mario Argenziano, divenne un sostenitore della onlus ‘Amici del Pascale’, facendo transitare sui conti dell’associazione un bonifico di 10mila euro che altro non era – secondo gli inquirenti – il regalo per aver raddoppiato le commesse del Nexavar. E’ quanto emerge dall’ordinanza di custodia cautelare eseguita ieri dalla Guardia di Finanza. Il consumo del costosissimo farmaco Nexavar – destinato ai malati oncologici terminali – da parte dell’istituto dei tumori di Napoli raddoppiò nel 2015, rispetto ai due anni precedenti: da una trentina di confezioni (ognuna pagata 3536 euro) si passò a 60, di cui ben 52 prescritte dal primario Francesco Izzo, arrestato ieri dalla Guardia di Finanza. Altri cinque medici della struttura utilizzarono, quell’anno, solo otto confezioni. Ieri, oltre al primario, sono finite ai domiciliari cinque persone tra cui la moglie di Izzo, Giulia Di Capua, il dirigente amministrativo del Pascale dell’epoca, Elia Abbondante, attuale direttore dell’Asl Napoli 1 Centro, e Mario Argenziano, senior manager della Bayer, colui che ricevette le commesse di Izzo e in cambio elargì un bonus di 10mila euro. Una settima persona è ancora ricercata. Le prescrizioni del farmaco cominciano ad aumentare dopo il 9 febbraio del 2015, subito dopo l’incontro tra Argenziano e Izzo, intercettato dai finanzieri. Argenziano si lamenta con Izzo dell’esiguità delle richieste d’acquisto di Nexavar da parte dell’istituto: “da gennaio fino ad adesso 5 confezioni avete comprato…”, “…per esempio io da quest’anno mi aspetterei tra le 50 e le 100 confezioni” (ogni confezione contiene 112 compresse). Izzo risponde: “allora, 50 sicure, questo te lo posso assicurare”. Argenziano, durante la conversazione, propone la contropartita: “E questo mi cautela per poterti fare un’erogazione liberale di 10 mila euro…li metto a disposizione per te, sempre che riusciamo a fare almeno 50 confezioni”. Alla fine del 2015 l’istituto Pascale acquista complessivamente 60 confezioni di Nexavar, spendendo 212mila euro. Nei due anni precedenti, cioè nel 2013 e nel 2014, ne aveva acquistate, rispettivamente 30 e 29, per circa 105mila euro e 101mila euro. Ieri, durante l’operazione coordinata dai pm Woodcock e Carrano e dal procuratore aggiunto D’Avino, la Guardia di Finanza ha individuato gli estremi del bonifico, da 10mila euro, che Argenziano versa all’associazione “Amici del Pascale” la quale, secondo quanto accertato dagli inquirenti, fa riferimento diretto a Izzo. Per gli investigatori è quella la somma che, secondo quanto viene alla luce dalle intercettazioni ambientali, l’informatore farmaceutico offrì al medico a titolo di ”erogazione liberale”. L’associazione Amici del Pascale negli anni scorsi era presieduta dal nonno di Izzo, Ferruccio De Lorenzo, ex presidente dell’Ordine dei Medici.


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