Critiche ai colleghi sul falso profilo facebook dell’arbitro di serie A: inchiesta della Procura di Torre Annunziata

Torre Annunziata. Un falso profilo facebook, anche con post al veleno contro i colleghi che a differenza sua commettevano “errori in campo”, poteva costargli una brillante carriera da arbitro internazionale. Vittima del furto d’identità e di un profilo social pirata è Marco Guida, 35 anni, noto fischietto di gara della storica sezione “Santucci” di Torre Annunziata.Da quando arbitra tra i professionisti, Marco Guida, che lo scorso 19 febbraio ha tagliato il traguardo della centesima direzione in serie A, non ha profili social ufficiali. Gli arbitri non possono averne: è la regola imposta dall’Aia. Due anni fa, però, un profilo facebook aperto a suo nome da ignoti, con tanto di post “pericolosi”, ha rischiato di bloccarne la carriera. Uno, in particolare, ha fatto scattare la denuncia presentata alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata dai suoi legali, gli avvocati Domenico Luca Matrone e Gennaro Maresca. L’inchiesta era partita nel gennaio 2015. Marco Guida, il 6 gennaio, nel giorno della Befana, dirige la delicata sfida di campionato Udinese-Roma. L’arbitro, tra le furibonde proteste dei friuliani, convalida giustamente il gol-non gol del difensore Astori, all’epoca in forza agli ospiti.Il pallone, colpito da Astori, prima colpisce la traversa e poi batte a terra, ma oltrepassando per intero la linea di porta. E’ la rete che decide la partita: uno a zero per la Roma e 3 punti in classifica così dirottati verso la Capitale. Il giorno dopo la partita di A, sul falso profilo social, compare un presunto commento dell’arbitro sulla vicenda. Il post è persino arricchito dal fotogramma del pallone, che varca interamente la linea di porta. Il falso Marco Guida spiega dunque a tutti, su facebook, il perchè della decisione presa al Friuli di Udine. Da lì, poi, scatta la segnalazione rivolta allo stesso Guida. L’arbitro non perde tempo e contatta i suoi avvocati: vuole vederci chiaro. Ora, facebook ha oscurato quel profilo pirata – adesso sotto sequestro –  . Nel frattempo, gli inquirenti hanno svolto una prima parte delle indagini, senza riuscire a risalire al nome del falso Marco Guida  attivo sui social. Così, gli uffici di Procura avevano chiesto l’archiviazione del fascicolo d’inchiesta, che ipotizzava il reato di sostituzione di persona contro ignoti. Ieri mattina, però, dinanzi al Gup Giovanni de Angelis, del Tribunale di Torre Annunziata, gli avvocati dell’arbitro – Gennaro Maresca e Domenico Luca Matrone – si sono opposti alla richiesta di archiviazione. I due difensori hanno inoltrato al giudice una richiesta di proroga delle indagini. L’opposizione è stata accolta: il giudice ha così ordinato alla Procura di proseguire l’inchiesta per individuare il responsabile del reato. La Procura di Torre Annunziata si affiderà alla polizia postale, potendo dunque ottenere le autorizzazioni per l’utilizzo del “file log” del profilo pirata. File decisivo per risalire al responsabile del furto d’identità di Marco Guida.

 Monica Barba


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