Ecco come fu truccato l’appalto dell’area Pip al comune di Casapulla

I carabinieri della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere  hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del tribunale partenopeo, nei confronti di Carlo Antonio Piccirillo, Raffaele Piccolo, Raffaele Testa e Andrea D’Aniello, ritenuti responsabili, in concorso, di turbata libertà degli incanti. L’attività d’indagine, condotta da maggio 2014 a giugno 2016 attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, ha consentito di accertare “l’alterazione e il condizionamento” della gara per la realizzazione di strutture complementari allo sviluppo e al potenziamento dell’area Pip di Casapulla (Caserta), indetta il 25 febbraio 2015 per un importo di un milione e 982mila euro. “Le indagini hanno documentato – scrive in una nota il procuratore aggiunto Filippo Beatrice – come il regolare corso della procedura di gara sia stato, anche attraverso la manomissione delle buste di offerta, artatamente viziato per ‘pilotare’ l’aggiudicazione a favore dell’imprenditore Raffaele Piccolo, ritenuto autentico dominus del gruppo criminale, titolare di fatto della società aggiudicataria Consorzio Stabile Aries scarl”. In particolare, l’alterazione delle buste di offerta è stata resa possibile – secondo i magistrati – dalla complicità del presidente della commissione di gara, l’allora responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Casapulla, Carlo Antonio Piccirillo che, in qualità di custode delle buste e di responsabile unico del procedimento, con la complicità degli altri indagati, ha permesso a Piccolo e a D’Aniello, gestori di fatto del Consorzio Stabile Aries e della consorziata Mira costruzioni srl, di modificare l’offerta e di orientare così l’appalto a loro favore.


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