Chiesti nove anni di carcere per i presunti responsabili della collissione e successivo affondamento del peschereccio di Ercolano “Giovanni Padre” avvenuto l’11 agosto del 2011 nel Golfo di Napoli e che causò la morte di Vincenzo e Alfonso Guida, padre e figlio. Il pm ha chiesto 6 anni e 6 mesi di carcere per per Mirko Serinelli, terzo ufficiale del cargo ” Jolly Grigio” che entrò in collisione con il peschereccio ercolanese causandonel’affondamento. Tre anni di carcere invece sono stati chiesti per Vincenzo Birra, il giovane proprietario ed unico sopravvissuto del peschereccio. Chiesta invece l’assoluzione per Maurizio Santoro, quarantasettenne di Genova, timoniere del cargo “Jolly Grigio”. In questo procedimento non com-pare il come del comandante del cargo, Aniello Pugliese, che ha scelto il rito abbreviato ed è stato assolto dai reati a lui ascritti già da diverso tempo. Il processo si sta celebrando davati ai giudici del collegio A della IV sezione penale del Tribunale di Napoli (presidente Allagrande). Dal processo e dalle indagini è emerso che il peschereccio non era fermo al momento dell’impatto bensì in movimento e che il cargo “Jolly Grigio” dopo l’impatto tornò nel Golfo di Napoli solo dopo quattro ore a disposizione della Capitaneria per la ricostru-zione dell’incidente. I cadaveri di Vincenzo e Alfonso Guida, padre e figlio, si trovano ancora in fondo al ma- re, intrappolati nel relitto del piccolo peschereccio ad una profondità di oltre 500 metri.
(nella foto il cargo Jolly Grigio e nel riquadro Vincenzo Guida)