“Vincenzo Spagnuolo mi aveva confidato che era stato lui, insieme ad Antonio Sannino ad uccidere, in via Mare, un ragazzo che faceva il cantante. Il vero obiettivo era Ciro Savino. Sapeva anche di aver ucciso un innocente e che e a dare l’indicazione sbagliata ai due era stato Pasquale Spronello, cognato del boss Pietro Papale”. E’ l’ex killer del clan Ascione-Papale , oggi pentito Giuseppe Capasso, che in Tribunale al Processo per l’omicidio della vittima innocente di camorra Salvatore Barbaro ha spiegato alla corte quello che era a sua conoscenza.”Barbaro era un bravo ragazzo le parole del pentito – fu un errore. Lui con la camorra non aveva niente a che fare. Faceva il cantante”. Poi svela un retroscena importante ai fini investigativi tirando in ballo Natale Suarino, l’imprenditore ercolanese in carcere da due anni e condannato la settimana scorsa in Appello a otto anni di carcere quale appartenete alla cosca degli Ascione-papale. Ha spiegato Capasso: “Prima dell’omicidio mi raccontò Spagnuolo che era andato da Natale Suarino insieme con Natale Dantese Suarino aveva promesso 5mila euro di premio sefosse riuscito a uccidere Ciro vuoto a perdere”. Ma la sera del 13 novembre del 2009 fu ucciso Salvio il cantante, il giovane conosciutissimo neomelodico della zona vesuviana fu scambiato per il ras del clan Birra-Iacomino, Ciro Savino con cui il giovane aveva solo una cosa in comune ovvero l’automobile, una Suzuki Swift di colore grigio.
I killer arrivarono in via Mare in sella a uno scooter, spararono verso il giovane almeno undici colpi di pistola calibro nove. Il ragazzo colpito alle spalle terminò la sua corsa impattando contro il muro di contenimento del cantiere di scavo di Villa dei Papiri. Alla prossima udienza del processo è prevista la deposizione clou della pentita Antonella Madonna, ex moglie del boss Natale Dantese, mandante dell’omicidio di Salvatore Barbaro.
