Gli investigatori che stanno indagando sulle cause dell’incidente nel quale tre persone sono morte oggi a San Giorgio della Richinvelda in provicia di Pordenone non escludono alcuna ipotesi. Secondo quanto si è appreso, la dinamica dello scontro è vagliata attentamente perché – si è saputo in serata – ci sarebbero alcune circostanze accadute nei giorni scorsi che secondo i militari dell’Arma, che svolgono le indagini, meritano un approfondimento. In particolare, si stanno facendo verifiche sulla situazione dei rapporti familiari e cosa possa essere accaduto nelle ultime 24 ore, dal momento che la coppia, vittima dell’incidente di oggi, è rimasta coinvolta in un altro incidente stradale avvenuto ieri in Cansiglio, in Veneto. In seguito a quello scontro molto violento, la moglie – morta anch’ella nello scontro frontale di oggi lungo il rettilineo contro un camion – era stata dimessa solo stamani dall’ospedale di Treviso, dov’era stata ricoverata precauzionalmente per le ferite riportate nell’urto. Gli inquirenti intendono capire come mai i coniugi non fossero rientrati a casa dopo una degenza precauzionale in ospedale e, una volta lasciato l’ospedale, si siano invece diretti verso Spilimbergo “a velocità molto sostenuta”, come hanno affermato alcuni testimoni che hanno notato il furgone transitare poco prima del tragico scontro contro il camion, incidente che non ha invece avuto testimoni oculari. La coppia lascia due figli minorenni.
Alla guida del furgone Ducato che ha invaso l’opposta corsia di marcia si trovava Cristiano Dipaolantonio, 45 anni, di Cordenons, che viaggiava assieme alla moglie Jamir Temjenlelmla, 37 anni, di origini indiane, ma cittadina italiana. Entrambi sono deceduti all’istante. E’ stato invece soccorso dal personale del 118 l’autista dell’altro mezzo pesante coinvolto nello scontro: si tratta di Florindo Carrer, 51 anni, di Cessalto (Treviso). L’uomo è stato rianimato sul posto dall’equipe specializzata dell’elisoccorso regionale: è morto dopo circa mezz’ora di terapie.