Trecase. Gestiva in famiglia un ricco giro d’usura: condannato in via definitiva, finisce in manette e sconterà 4 anni e due mesi in carcere. I carabinieri della locale stazione hanno arrestato oggi Luigi Raiola, 62enne di Trecase.
La cittadina ai piedi del Vesuvio fu sconvolta, nel febbraio scorso, da un’inchiesta che poi portò al processo un’intera famiglia, residente in via Dante. Luigi Raiola, il “pater-familias”, secondo gli inquirenti era il principale gestore degli affari illeciti, pattuendo gli interessi e le condizioni del ‘credito’.
Prestiti con tassi usurari alle stelle. In alcuni casi, secondo gli esiti investigativi, fino al 140%. Nel mirino dei Raiola finirono quindici vittime: artigiani, imprenditori e pensionati, che con la crisi economica ricorrevano al credito casalingo della famiglia, finendo per essere ingoiate da un sistema criminale che li spogliava di ogni bene per coprire i debiti accumulati.
A incastrare Luigi Raiola, sua moglie Maria Nughetti e due giovani figli della coppia (tutti hanno già patteggiato condanne da 1 a 3 anni) un vero e proprio ‘libro mastro’ dell’usura, ritrovato dagli agenti nella casa dei due coniugi. Appunti in ordine sparso, ma anche quaderni, due agende blu, calendari, e matrici di assegni.
Documenti di “rilevante interesse”, per i carabinieri di Torre Annunziata e di Trecase, che raccontavano le cifre del prestito usuraio: dalla somma minima di 500 euro, da ripagare con 900 euro in diciotto rate da 50, alle più corpose cifre di 2mila (da restituire invece in 17 rate da 200, per un totale di 3400 euro) e 6mila euro. In quest’ultimo caso, i Raiola, secondo l’accusa, avrebbero dovuto poi intascare 9mila euro in 15 mesi.
Monica Barba