Il Coordinamento dei Comitati di Redazione delle Agenzie di stampa nazionali, alla luce delle mancate risposte da parte del ministro Luca Lotti, ha deciso di proclamare una giornata di sciopero per domani, sabato 25 marzo dalle 6 del mattino alle 6 del giorno dopo. Quella di domani è una giornata importante per l’Europa e per l’Italia e per questo, fin da ora gli oltre 800 giornalisti delle agenzie di stampa esprimono il loro rammarico, in primis al capo dello Stato Sergio Mattarella, alle Istituzioni nazionali e Ue e all’opinione pubblica per il silenzio dei notiziari su cui poggia l’intero sistema dell’informazione in Italia. I Cdr chiedevano al ministro Lotti la convocazione per un incontro con il coordinamento dei Cdr e una chiara indicazione di disponibilità ad un vero confronto su soluzioni alternative al bando di gara europeo per il settore, in particolare sulle proposte avanzate dalla Fnsi, alla luce di fondate preoccupazioni. Le gare europee, peraltro imminenti, a giudizio dei Cdr di tutte le testate del settore mettono infatti a rischio la sostenibilità e, in alcuni casi, la sopravvivenza delle aziende e delle redazioni, oltre a compromettere il pluralismo dell’informazione e la salvaguardia degli interessi dell’informazione primaria italiana rispetto ai grandi gruppi editoriali stranieri. Per tutta risposta il ministro “scarica” sui giornalisti delle agenzie, dopo due mesi di dichiarazioni pubbliche di preoccupazione e di richiesta di un vero confronto, l’onere di aver “unilateralmente compromesso” una fantomatica fase di dialogo che da parte sua non c’è mai stata, mentre è stato sempre ribadito, in tutte le sedi, che il bando di gara europeo così concepito è ineluttabile. Per questo le redazioni delle Agenzie di stampa, pur consapevoli del loro ruolo di responsabilità nel Paese, di fronte alla chiusura totale manifestata fino ad oggi dal ministro Luca Lotti, domani si asterranno dal lavoro proclamando il primo sciopero nella storia dell’editoria italiana dell’intero settore dell’informazione primaria.
“Lo sciopero delle agenzie di stampa indetto per domani, un giorno molto particolare per Roma e l’Italia, e’ una decisione grave ma proporzionata al dilettantismo misto a arroganza mostrato dal ministro Lotti, che ha sottovalutato la seria situazione in cui versa l’editoria e l’informazione. Auspico che ci sia ancora il tempo di rimediare a questa decisione gravissima ma giustificata per evitare al Paese una figuraccia che non ha precedenti e mi attendo l’intervento risolutivo del presidente del Consiglio”. Lo dichiara il senatore di Forza Italia e presidente della Commissione Lavori pubblici e Comunicazioni, Altro Matteoli.
Lo sciopero è stato deciso dal coordinamento dei cdr delle agenzie di stampa nazionali al quale partecipano ANSA, Agi, Adnkronos, Il Sole 24Ore Radiocor Plus, Askanews, Dire, Il Velino, LaPresse, Nove Colonne’. Allo sciopero hanno aderito anche i giornalisti di Sky Tg 24.
”Un confronto infruttuoso”, che porta a due giorni di sciopero, nel primo i giornalisti e nel secondo tutti gli altri lavoratori, a partire da domani giornata importante con le celebrazioni dei Trattati Roma, spiegano i giornalisti di Sky che da oltre un mese lottano con il trasferimento della sede da Roma a Milano e il taglio dei dipendenti. ”L’azienda si è rifiutata di confrontarsi con le parti sociali sul Piano Industriale e sul futuro occupazionale dei lavoratori presenti nei diversi siti presenti sul territorio nazionale”, spiega una nota di Slc Cgil nazionale. “Non è stato quindi possibile scongiurare gli annunciati esuberi stabiliti dal piano di riorganizzazione, né ridurre l’impatto dei trasferimenti, soprattutto sulla sede romana, che appare ormai sempre più destinata allo svuotamento di attività e di personale. Per questo motivo – aggiungono – proseguirà la mobilitazione nazionale, a partire dalle assemblee programmate per i prossimi giorni.” “La prima risposta è lo sciopero di due giorni proclamato per la sede di Roma. Uno sciopero articolato: il 25 marzo congiunto dei giornalisti con i tecnici, il 26 marzo del personale amministrativo.” Il sindacato ribadisce che ”la multinazionale, nonostante gli ottimi risultati economici, sta procedendo ad una pesante riorganizzazione: 194 esuberi e 378 trasferimenti da Roma e Cagliari verso Milano, tutta decisa fuori dai confini del nostro paese”. Da parte sua il sindacato dei giornalisti, Fnsi, Associazione Stampa Romana e Associazione lombarda dei giornalisti, esprimendo ”vicinanza alla redazione di Sky Tg24 in una battaglia per affermare le ragioni della dignità del lavoro”, ribadiscono che è inaccettabile ”la dichiarazione di esuberi, a fronte di un piano di investimenti di 29 milioni di euro, e conferma la propria disponibilità a riprendere il confronto, ma a condizione che si riparta dalla centralità del lavoro e dalla salvaguardia dell’occupazione di tutti i giornalisti”.