È stato Antonio Lo Russo a confermare agli inquirenti che fu di Cesare Pagano, suo compare di nozze, a decidere di uccidere Massimo Frascogna e Lazzaro Ruggiero. Per assecondare la volontà del boss degli “scissionisti” si misero in azione i “Capitoni”, fornendo i killer e l’appoggio logistico per organizzare e attuare il duplice agguato mortale con lupara bianca. Ecco cosa ha raccontato ai pm della Dda il giovane ras pentito: “Lello (Raffaele Perfetto detto “muss e’ scigna, cugino di Antonio Lo Russo, ndr) mi disse di aver parlato con Cesarino, che gli aveva detto: bisogna uccidere “Massimino o’ niro” e “o’ Caccone”. Io uno non lo conoscevo e l’altro non sapevo proprio chi fosse, ma erano comunque ragazzi di Mugnano che appartenevano a Cesarino. All’epoca eravamo una sola cosa con lui: faticavamo insieme. Il giorno dell’omicidio i due ragazzi arrivarono in sella a una motocicletta; se ben ricordo li andò a chiamare “o’ Pisano”, cioè Rito Calzone: era una persona di fiducia di Cesarino e Raffaele Amato che stava con loro in Spagna nel periodo precedente alla scissione dai Di Lauro. Ad attenderli sul posto c’erano per noi del clan Lo Russo. “Lello” Perfetto, Oscar Pecorelli “o’ Malomm” e Mario Dell’Aquila. Per gli Amato-Pagano c’erano “Cesarino”, Biagio Esposito, Salvatore Cipolletta e Renato di Arzano (quest’ultimo non indagato, ndr). A sparare sono stati Raffaele Perfetto, Oscar Pecorelli e Biagio Esposito. Lello e Oscar ci spiegarono che la pistola di Biagino si era inceppata e aveva perciò dovuto sparare anche Oscar Pecorelli. Io ho preparato la fossa in cui sono stati seppelliti i cadaveri insieme a Lello Perfetto, Mario Dell’Aquila, Oscar Pecorelli, Salvatore Sivestri, dietro la casa di Mario Dell’Aquila, se ben ricordo la notte precedente all’omicidio”. “In seguito al pentimento di mio padre (Salvatore Lo Russo, ndr) mi preoccupai che si potesse pentire anche Oscar Pecorelli e decisi quindi di far spostare i corpi. Mi trovavo in Polonia, mi
rivolsi a “Cenzore” e gli dissi di spostare i corpi e scioglierli nell’acido. Ma gli dissi di rivolgersi a Salvatore Silvestri che conoscva il posto perché aveva collaborato nella preparazione della fossa. Seppi poi, tramite mail, che Salvatore Silvestri non si ricordava bene il posto e dovette chiederlo a Mario Dell’Aquila che, se ricordo bene, era latitante. Poi, trovato il posto, “Cenzore” insieme a Luciano Pompeo, Salvatore Silvestri e Mario Dell’Aquila recuperarono i corpi e li portarono “abbasc a croce” nei pressi di casa di Luciano Pompeo e li sciolsero nell’acido”.