Inchiesta Consip, i pm di Roma: “Impedire a Romeo nuovi appalti pubbliici”

Ad Alfredo Romeo deve essere impedito di ottenere nuovi appalti dalla Pubblica amministrazione: la procura di Roma ha chiesto una misura interdittiva per la Romeo Gestioni Spa, società riconducibile all’imprenditore napoletano, in carcere con l’accusa di corruzione nell’inchiesta Consip. Il provvedimento sollecitato dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e dal pm Mario Palazzi, titolari dell’indagine che scuote il mondo politico, si basa sulla legge sulla responsabilità degli Enti. Non incide però sugli appalti già in corso. La richiesta sarà discussa il 23 marzo davanti al Giudice per le indagini preliminari di Roma Gaspare Sturzo, lo stesso che ha autorizzato l’arresto di Romeo e respinto sei giorni fa l’istanza di scarcerazione avanzata dei suoi legali. Il 22 marzo è invece fissata l’udienza davanti al Tribunale del Riesame di Roma per una nuova richiesta di revoca del carcere. Romeo, detenuto a Regina Coeli dal 1 marzo, è accusato di aver versato 100 mila euro in tre anni a Marco Gasparri, dirigente della Consip, la centrale acquisti della Pubblica amministrazione ai cui appalti miliardari l’imprenditore puntava. La Pubblica amministrazione, uno dei settori principali per l’impero di Romeo, che ha anche un albergo di lusso a Napoli. Nel recente passato la Romeo Gestioni Spa ha tra l’altro avuto la responsabilità dell’immenso patrimonio immobiliare di Comuni come Roma, Napoli e Milano e dei servizi di pulizia e manutenzione in sedi del Parlamento e dei ministeri. Non per caso la sede romana della sua società è in via di Pallacorda, nel centro storico, vicino alla Camera dei Deputati (il palazzo dove andava almeno una volta a settimana Gasparri di Consip, indagato per corruzione). Nel nuovo filone d’indagine napoletano i carabinieri hanno perquisito una villa a Villanova del Sillaro, in provincia di Lodi: si tratta della residenza di Emanuele Caldarera, direttore generale gestione e manutenzione del Tribunale di Napoli che secondo la procura nell’autunno scorso avrebbe sbloccato pagamenti a società di Romeo in cambio dell’assunzione della figlia. Ieri é stato perquisito l’ufficio di Caldarera in Tribunale. I pm Henry John Woodcock e Celeste Carrano indagano il funzionario del ministero della Giustizia per corruzione.


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