Inchiesta Consip, il senato dice no alla sfiducia: il voto trasversale salva il ministro Lotti

Luca Lotti al contrario di Giulio Cesare, esce indenne dalle Idi di Marzo: il Senato lo salva, respingendo (con 161 voti contrari, 52 favorevoli e 2 astenuti) la mozione di sfiducia presentata dal Movimento 5 Stelle in relazione all’indagine in corso sul ministro dello Sport sul caso Consip, che avrebbe informato l’ad di Consip, Luigi Marroni, del fatto che fosse in corso un’indagine su di lui. Fattispecie seccamente smentita in aula da Lotti: “La mozione mette in discussione quanto di più prezioso io possegga, la mia moralità. Con molta umiltà respingo con forza questo tentativo: io non ho mai avvisato Marroni di una indagine su Consip né gli ho mai detto altro. Sostenere il contrario significa incorrere, oggi o domani, nel reato di calunnia. I magistrati hanno avuto da me pieno accesso a tutti gli atti, né io né i miei collaboratori abbiamo fatto qualcosa di sbagliato”. Non soltanto: addirittura, aggiunge Lotti, “a quelli che oggi sputano sentenze dico ‘vi aspettiamo in tribunale’. Spero che chi in questi giorni ha pesantemente insultato me e la mia famiglia abbia il coraggio di rinunciare alla propria immunità”. Ma il ministro va oltre: “Oggi è in atto il tentativo di colpire me non per il mio ruolo ma per quello che nel mio piccolo rappresento: quel tentativo di riformismo a cui anche io ho partecipato partendo da Firenze. E’ inaccettabile farlo attraverso una mozione di questo genere”.

Parole che non convincono M5S e gli altri gruppi di opposizione, compresa Forza Italia che comunque non vota la sfiducia. La domanda è sempre la stessa: perché Marroni, il diretto accusatore di Lotti, non è stato smentito pubblicamente e anzi viene difeso proprio dal governo? “Lei ministro sarebbe la spia che disse a Luigi Marroni ‘occhio che c’è una inchiesta su di voi’ – dice Paola Taverna – e lui fa bonificare l’ufficio e vi trova effettivamente delle cimici. Delle due l’una. O è un bugiardo lei o lo è Marroni”. Anche se non sfugge al Pd la disparità di trattamento di M5S tra il caso Lotti e il caso Raggi, a Roma. “Virginia Raggi è ancora al suo posto, come è giusto che sia, in attesa che la magistratura si esprima – dice Andrea Marcucci – lo stesso deve valere per Luca Lotti”.

Sono stati 215 senatori votanti sulla mozione di sfiducia al ministro Luca Lotti, che ha ottenuto 161 voti contrari, 52 favorevoli e 2 astenuti. Come annunciato, non hanno votato alcuni gruppi di opposizione, a cominciare da Forza Italia, Cor, Gal e Idea. Anche il Movimento democratico e progressista non ha partecipato alla votazione. Sinistra italiana e la Lega hanno votato a favore della mozione presentata M5S. A respingerla, quindi, sono bastati i voti di Pd, Ap-Ncd, Autonomie, Ala-Scelta civica.


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