Inchiesta Consip: Tiziano Renzi chiede atti dell’inchiesta

Tiziano Renzi, tramite il suo difensore, ha presentato istanza alla procura di Roma per avere copia di atti dell’inchiesta su Consip, che lo vede indagato per traffico di influenze illecite, che sono stati in parte pubblicati sui giornali e sono relativi a “elementi di prova e alle relative fonti” contestatigli nell’interrogatorio del 3 marzo. “Gli atti di cui si tratta – si legge nell’istanza depositata dall’avvocato Federico Bagattini – non sono più di fatto coperti da segreto e/o riservatezza di indagine”.
Pertanto, si legge nell’istanza, “deve convenirsi che sia di diritto venuto meno ogni divieto alla loro conoscibilità da parte di questa difesa”. L’istanza è stata presentata oggi e, in particolare, vi si chiede rilascio della copia dei seguenti atti pubblicati per sintesi o con ‘virgolettato’ inerenti a quanto chiesto dagli inquirenti a Tiziano Renzi nell’interrogatorio: “stralci delle intercettazioni ambientali e/o telefoniche, contenute nell’ informativa Noe, riguardanti i colloqui in cui si fa riferimento al dott. Tiziano Renzi; numero 2 verbali dichiarazioni rese dall’ing. Luigi Marroni al Noe e al pubblico ministero presso il tribunale di Napoli” il 22 dicembre 2016; “stralcio dell’informativa Noe riguardante l’sms intervenuto tra Roberto Bargilli e Carlo Russo”; “dichiarazioni rese il 3 marzo 2017 dal sindaco di Rignano sull’Arno (Firenze) Daniele Lorenzini”. “Come noto – scrive anche in premessa all’istanza l’avvocato Bagattini – nel corso del procedimento che riguarda il dott. Tiziano Renzi si è verificata una serie di ‘fughe di notizie’ avente ad oggetto atti non ancora ostensibili alla difesa”. “Tanto è apparsa grave la situazione appena descritta che codesto ufficio ha provveduto alla ‘revoca delle deleghe’ all’ organo di P.G. che si occupava dell’indagine. Tale iniziativa, della quale naturalmente lo scrivente e l’indagato si limitano a prendere atto – prosegue Bagattini – non ricolloca, però, la difesa in una condizione di dignitoso esercizio delle proprie prerogative dal momento che continua a trovarsi costretta a difendersi non solo dall’interlocutore istituzionale, ma anche dagli organi di stampa che utilizzano gli atti di indagine, peraltro, con tempistica totalmente sottratta alla disponibilità della difesa”. “A questo punto, omessa ogni valutazione non strettamente funzionale allo scopo della presente istanza, considerato che per effetto dell’altrui condotta illecita, gli atti di cui si tratta non sono più di fatto coperti da segreto e/o riservatezza di indagine, deve convenirsi che sia di diritto venuto meno ogni divieto alla loro conoscibilità da parte di questa difesa”.


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