Inchiesta Sommese, l’ex sindaco di Pompei: “La Regina? Me lo ha presentato Manocchio”

Appalti nel “sistema Sommese”, si è difeso davanti al gip l’ex sindaco di Pompei, Claudio D’Alessio agli arresti domiciliari da due settimane nell’ambito dell’inchiesta “The Queen” che ha portato in carcere il consogliere regionale Pasquale Sommese e altri 68 tra politici, funzionari pubblici, professionisti corrotti e in alcuni casi collusi con il clna dei Casalesi. D’Alessio, difeso dal penalista Gaetano Inserra, ha respinto le accuse di turbativa d’asta per l’appalto dell’impianto di cremazione del cimitero di Pompei. D’Alessio, nel corso dell’interrogatorio di garanzia davanti al gip ha scaricato il suo ex assessore Vincenzo Manocchio (classe 1944, per lui il gip aveva disposto l’obbligo di presentazione alla pg), ma anche Andrea Nunziata il dirigente dell’ufficio tecnico e responsabile unico del progetto dell’impianto di cremazione.

L’ex sindaco di Pompei ha ricordato che l’impianto( mai realizzato) non doveva essere costruito con i fondi sbloccati dall’assessorato regionale al Turismo retto all’epoca della giunta Caldoro da Pasquale Sommese e che non aveva alcun rapporto con Guglielmo La Regina. Agli atti dell’inchiesta c’è l’intercettazione tra La Regina e la sua ex socia reo confessa Loredana Di Giovanni, in cui il giovane architetto si riprometteva di andare a Pompei a parlare con il sindaco. A tale proposito D’Alessio ha detto al gip: “Nulla di più falso, l’ho incontrato una sola volta, me lo presentò Manocchio”.


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