Ischia, faceva false denunce di furti di smarthpone: arrestato titolare negozio

Ha truffato la Tim, rivendendo, dopo false denunce di furto, almeno trenta di cellulari di ultima generazione a prezzi competitivi e intascando tutto il denaro. I carabinieri di Ischia pero’ sono riusciti a chiudere in pochi mesi l’indagine che ha portato all’arresto di Lucio Pilato 50enne titolare di un centro isolano di telefonia mobile, rivendita per conto di Telecom spa. L’uomo, cui il gip ha concesso i domiciliari, deve rispondere ora di falsita’ materiale commessa da privato, contraffazione delle impronte di pubblica autenticazione o certificazione e di truffa. Le verifiche dei militari dell’Arma sono iniziate dopo la comunicazione a marzo dell’anno scorso di una societa’ assicurativa che per conto di Tim gestisce il servizio ‘Sempre sicuro’, che consente a chi acquista smartphone di ricevere un cellulare nuovo o rigenerato in caso di furto, malfunzionamento dell’apparato o danno. Ai carabinieri, la societa’ aveva chiesto di verificare 24 denunce, 22 delle quali poi risultate false, grazie alle quali nel negozio erano arrivati altrettanti telefonini nuovi. L’inchiesta ha subito mostrato che, nonostante che i nomi dei clienti e le fotocopie dei documenti di identita’ fossero reali, i furti erano falsi e false le denunce, tutte con lo stesso numero di protocollo, che era poi quello di una denuncia vera fatta dal 50enne per un danneggiamento subito anni prima, riportato su fogli di carta intestati a commissariati e stazioni dei carabinieri nel Napoletano. Inoltre, i clienti menzionati nelle denunce avevano ancora il proprio telefonino funzionante e quindi non avevano bloccato il codice Imei come prevede la prassi e come indicato dalla certificazione apposita che si allega alla denuncia. L’ascolto delle persone ignare coinvolte ha accertato che, a insaputa dei clienti, il rivenditore scriveva false denunce di furto e le inviava alla compagnia che provvedeva a quanto previsto dal contratto, inviandogli telefonini nuovi o rigenerati che lui poi vendeva normalmente. Accertati 30 casi di telefoni indebitamente ottenuti e rivenduti, e in 14 casi i carabinieri hanno anche recuperato il cellulare.


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