Pompei. A Pompei torna la Venere in bikini per celebrare l’8 marzo. Non solo ingresso gratuito per tutte le donne, ma anche il ritorno della statua della Venere in bikini, conservata al Museo archeologico di Napoli. L’opera, per un solo giorno, sarà riportata nel suo luogo di originaria collocazione e ritrovamento, la domus omonima che dal pregiato manufatto prese nome. La casa della Venere in Bikini, dove sarà ricollocata la statua, sarà visitabile, in via eccezionale, per la giornata dell’8 marzo. Subito dopo, infatti, saranno avviati i lavori per la messa in sicurezza delle Regiones I e II che, previsti dal Grande Progetto Pompei, comprenderanno anche la domus e ne consentiranno l’apertura al pubblico. La fama dell’abitazione è legata alla scoperta della statuetta raffigurante Venere che si scioglie il sandalo, caratterizzata dal disegno del tessuto a ricamo dorato in corrispondenza del seno e del pube (il bikini). Venne ritrovata in un armadio di uno degli ambienti della casa (il tablino), dove era stata riposta duranti i lavori di risistemazione della domus a seguito del terremoto del 62 a.C., assieme ad altre suppellettili domestiche e oggetti preziosi tra cui bracciali in oro e monete. Quasi certamente la statua era utilizzata come ornamento, posta su un piedistallo collocato dietro l’impluvio (vasca ornamentale al centro dell’atrio).
Ma Pompei si prepara anche ad un altro evento, per il 14 marzo la Giornata nazionale del Paesaggio ci sarà un flashmob con il coinvolgimento di visitatori, ragazzi delle scuole, giovani lavoratori, personale della soprintendenza. Sul prato della Palestra Grande ci sarà una mega installazione del maestro dell’arte povera Michelangelo Pistoletto. L’installazione con l’ormai inconfondibile simbolo dei tre cerchi, a luglio sarà visibile anche dallo spazio, ripreso dall’astronauta italiano Paolo Nespoli insieme a tutte le altre installazioni del Terzo Paradiso disseminate per il mondo. L’autore della celeberrima Venere degli Stracci e dei Quadri Specchianti, che da sempre ha vissuto l’arte come impegno e che dal 2003 con il simbolo e la filosofia del Terzo Paradiso e il sostegno della sua Città dell’Arte porta avanti una personale battaglia per un futuro migliore. A Pompei, per formare i tre cerchi si è deciso di usare 43 casse di legno a simboleggiare i mattoni dei tre paradisi, passato, futuro, nuova vita. Al loro interno materiali di volta in volta diversi, dai lapilli e le pomici dell’eruzione ai blocchi di tufo scavati, il gesso dei calchi. Ma anche gli intonaci salvati, i materiali dei cantieri in corso, la tecnologia del passato che si rigenera e diventa tecnologia del futuro. Il cerchio centrale è la nuova vita, la natura antropizzata che testimonia la rinascita: mattoni di natura con le piante e le erbe di cui gli studiosi hanno ritrovato i semi tra le ceneri e che oggi sono coltivate nei vivai del sito, insomma il “giardino protetto” (è questo ha ricordato tante volte Pistoletto il significato di Paradiso) di Pompei, patrimonio dell’umanità . Adagiata su una superficie specchiante ottenuta con un telo riflettente, l’installazione sarà alla fine grande circa 40 metri e si potrà visitare nella Palestra Grande fino alla fine di luglio, anche perché proprio a luglio è atteso il passaggio sopra a Pompei della navicella di Nespoli. In seguito potrà essere spostato e ricollocato. Presentata il 7 maggio a Roma dal ministro della cultura Franceschini, che per l’occasione avrà ospite proprio Pistoletto, la Giornata nazionale del Paesaggio, che vedrà decine e decine di eventi in tutta Italia, sarà scandita a Pompei da un fitto programma, dalle 11 del mattino, quando si comincerà ad assemblare il Terzo Paradiso, fino alla conferenza pubblica che l’artista terrà alle 15 affiancato dal direttore generale Massimo Osanna e poi alla festa di chiusura. Nel sito archeologico recentemente promosso anche dalla commissione europea, intanto, gli appuntamenti si moltiplicano. Oltre all’arrivo della Venere in bikini il giorno prima dell’inizio dei lavori di ristrutturazione della domus, ad aprile, nei locali dell’Antiquarium, si apre Picasso Parade, il progetto di dialogo con il Mediterraneo lanciato dal Museo Picasso di Parigi e allestito tra Pompei e il Museo di Capodimonte. A luglio, infine, nei locali della Palestra Grande, si apre anche la mostra Pompei e i Greci, con l’allestimento prestigioso di Bernard Tschumi, l’architetto franco svizzero autore che ha firmato il Parc de la Villette a Parigi e il Museo dell’Acropoli di Atene.