Morte della piccola Irene: un medico chiede lo sconto di pena per l’altro il gup decide a maggio

Un medico rinviato a giudizio e che ha chiesto il giudizio abbreviato che prevede lo sconto di pena e per un altro la decisione del gup è stata rinviata al prossimo 4 maggio. Sono queste le dcisione del gup Maria Gabriella Pepe del Tribunale di Napoli per la morte di Irene avvenuta nell’ospedale di Giugliano, la bimba di tre anni sottoposta a trapianto di cuore che, con la sua storia, ha commosso l’Italia ed è diventata il simbolo di una campagna di sensibilizzazione in favore della donazione degli organi.

Alla sbarra ci sonolo  specialista in cardiologia del Monaldi, Antonio Colonna (ha chiesto il giudizio abbreviato). e il primario della cardiochirurgia pediatrica, Guido Oppido. Secondo l’accusa, del pm Valentina Rametta, entrambi avrebbero “omesso un’accurata diagnosi dello stato clinico della paziente affetta da una grave patologia cardiaca” e già sottoposta al delicato intervento chirurgico. Quando fu accompagnata in ospedale dai genitori, il 16 gennaio 2015, Irene aveva la febbre, la tosse e la tachicardia: fu sottoposta a un esame elettrocardiografico, a un esame ecografico fast e poi dimessa e affidata alle cure del pediatra di fiducia. Ma, nei giorni successivi, “le sue condizioni di salute peggiorarono e la bambina ebbe una grave crisi respiratoria”: trasportata all’ospedale San Giuliano di Giugliano in Campania, lì arrivò in arresto cardiaco. Seguì la denuncia della famiglia, quindi l’apertura del fascicolo d’inchiesta. Nelle prossime udienze, naturalmente gli indagati avranno modo di chiarire la loro versione dei fatti nella vicenda che fu definita dai vertici della struttura “una tragica fatalità”.


Articolo precedenteSalvini a Napoli: la Procura apre un’inchiesta sugli scontri
Articolo successivoFanno un incidente in auto, dimessi il giorno dopo si scontrano con un camion mentre tornano a casa: tre morti