Napoli, bimbo nato morto: Policlinico condannato al risarcimento di 150 mila euro

Il Tribunale civile di Napoli, dopo un contenzioso durato tre anni, ha condannato il Policlinico di Napoli al risarcimento di 150mila euro nei confronti di una coppia di genitori napoeltani per morte del loro nascituro. I fatti risalgono alla notte dell’11 maggio del 2014. A. V. una donna di 28 anni è ricoverata  nel reparto di Medicina prenatale  sta per dare alla luce il suo primo figlio. La rottura delle acque risale al 9 maggio, il travaglio è iniziato la sera precedente. Poi nella notte il bimbo nasce già morto. I medici secondo i consulenti tecnici del Tribunale trascurarono una sofferenza fetale che, all’atto dell’esame medico legale, viene riconosciuta con chiarezza. La famiglia farà però appello e chiederà 400mila euro. Una carenza di ossigeno, non acuta e fulminea ma protrattasi per molte ore, la causa della morte. Nessuno di quei medici aveva preso dunque l’iniziativa di passare al parto chirurgico insistendo invece per una nascita per via naturale trascurando il monitoraggio del cuore, Nascita che avverrà poi nel peggiore dei modi, dando alla luce un bimbo formato ma non più vivo. Non è stato praticato un taglio cesareo quella notte che invece, effettuato nei tempi giusti, avrebbe salvato il piccolo. Nel frattempo anche il processo penale sta facendo il suo corso.


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