Chi si aspettava rivelazioni pruriginose è rimasto deluso. “Il numero uno. Confessioni di un marchettaro”, scritto da un ex praticante avvocato, che si dedica alla prostituzione omosessuale, è sopratutto un libro autobiografico. L’autore, Francesco Mangiacapra, noto per aver denunciato in un programma televisivo un sacerdote con il quale aveva rapporti sessuali, accusato di promettere posti di lavoro in cambio di prestazioni, non rende identificabili le persone con le quali si incontra. Diviso tra l’autocompiacimento -“sono il numero uno”, ha ripetuto più volte – riferendosi alla sua attività, e la ricerca di una giustificazione (“ho deciso di vendere il corpo piuttosto che continuare a vedere il cervello”), Mangiacapra ha negato che il libro voglia costituire un invito a scegliere la strada della prostituzione. “E’ denaro veloce, non denaro facile – ha detto – non è denaro senza sofferenza”, affiancato da attivisti dell’ Arci Gay, che hanno collaborato al lancio del libro, insieme ad esponenti del Partito radicale Mangiacapra ha raccontato di aver deciso 10 anni fa, quando faceva pratica in uno studio legale di Milano, di praticare la prostituzione omosessuale, quando ricevette la proposta di un incontro di sesso da un avvocato. “Mi resi conto che in 20 minuti avrei guadagnato più di quanto avrei guadagnato in un mese con la mia attività”. Nel racconto della sua attività non mancano delle contraddizioni. “I disabili? Li ho fatti pagare di più perchè sapevo delle loro difficoltà ad avere incontri sessuali, e non ho voluto discriminarli”. In sala, ad inizio serata, è comparso anche un giovane in clergyman. ma si trattava – come è stato chiarito – di un’ esponente di una piccola chiesa scismatica americana.